Quagliariello: “Prendiamo atto che Renzi non si candiderà”
31 Gennaio 2017
di Redazione
L’ultima enews di Matteo Renzi non sembra scritta da Matteo Renzi. “Nei palazzi della politica non parlano d’altro. Quando si vota? Come si vota? Chi si candida? Sono temi che sento molto lontani”, dice l’ex premier. “Sarà l’aria di Firenze, sarà la distanza dal ruolo istituzionale. Ma non riesco a capire come si possa dedicare tanto tempo a questo dibattito”.
Ma come, non è lui che rischia di far spaccare il Partito democratico proprio perché il segretario ha deciso di correre verso il voto incurante di una potenziale sconfitta? No, secondo il Renzi della enews “dopo il referendum, purtroppo, non sarà facile governare l’Italia. La nostra proposta di semplificare il sistema è stata bocciata: il popolo ha votato, viva il popolo. Pertanto il problema non è con quale legge si vota, visto che questo interessa soprattutto agli addetti ai lavori che sognano un posto in Parlamento…”.
E ancora: “Dunque tutti discutono di quando si vota: io ne sto lontano mille miglia e lavoro sulle proposte per il futuro”, insomma torna la favoletta del moderno cincinnato tornato a Rignano sull’Arno. “Io voglio stare con gli italiani,” conclude Renzi, “non con gli addetti ai lavori”. Fulminea la replica di Gaetano Quagliariello, già ministro per le riforme, schierato con i comitati per il NO al referendum costituzionale: “Dalla lettura della sua e-news prendiamo atto che Matteo Renzi, avendo lasciato la politica per la sconfitta al referendum, ha deciso di non presentarsi alle prossime elezioni per non confondersi con gli addetti ai lavori che brigano per rientrare a Palazzo”, dice il presidente di Idea – Popolo e libertà.
Per cui a quale Renzi bisogna credere, a quello che scrive le enews o all’altro che non vede l’ora di andare a votare, sperando di salvare se stesso e i renziani in corner, anche se il Pd fosse sconfitto? Misteri del renzismo.