Quagliariello su Monti: “Poco lineare passare dal PPE a Bersani-Vendola”
24 Dicembre 2012
di redazione
"Se la politica europea si sviluppa attraverso la contrapposizione tra le due famiglie del popolarismo e della socialdemocrazia, fra loro chiaramente alternative, il popolarismo in Italia non può certamente essere rappresentato da una opzione che si configura come ancillare a un governo della sinistra". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato.
"In questo quadro – prosegue -, ad aver cambiato rotta non è chi è sempre rimasto ancorato al centrodestra, e aveva auspicato che l’area moderata potesse allargarsi, unirsi e prevalere, come prospettato al professor Monti in ripetute pubbliche occasioni dal PdL e dal presidente Berlusconi, da ultimo nella sua lettera alla manifestazione svoltasi al Teatro Olimpico".
"Ad aver smarrito la linearità è chi nel giro di pochi giorni è passato dall’incontro del Ppe a Bruxelles a un accordo di sinistra-centro nel quale la componente moderata sarebbe del tutto subalterna, destinata al massimo a esercitare qualche correttivo e un po’ di cosmesi rispetto al programma di Bersani e Vendola che col popolarismo europeo non ha nulla a che vedere né sul piano dei principi né sul piano dell’economia".
"Cambiare opinione – conclude Quagliariello – è sempre possibile; farlo utilizzando i toni che abbiamo ascoltato ieri nei confronti di chi ha la sola colpa di essere rimasto fedele alla propria storia e alle proprie idee è cosa ben diversa che non poteva restare senza risposte e senza conseguenze".