Qualcuno fermi l’antisemita Erdogan

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Qualcuno fermi l’antisemita Erdogan

13 Dicembre 2017

L’islamico Erdogan, quello delle purghe staliniane contro gli oppositori interni – maestri di scuola, giornalisti, avversari politici – conferma di essere uno dei capofila dell’antisemitismo globale. Parlando alla conferenza dell’Oci, l’organizzazione della cooperazione islamica, il presidente turco ha detto che  “Israele è uno stato occupante e terrorista, i suoi soldati sono terroristi che uccidono bambini di 10 anni e li arrestano”. Erdogan lo ha detto brandendo una foto che era circolata nei media nei giorni scorsi di un bambino palestinese circondato da militari israeliani.

Gli ebrei uccidono i bambini insomma, uno dei capisaldi della propaganda, del lavaggio del cervello e dell’incitamento all’odio razziale presente nel tristemente noto falso antisemita “Protocolli dei savi di Sion” apparso alla fine dell’Ottocento. Con le sue dichiarazioni Erdogan non fa che soffiare sotto il fuoco dell’antisemitismo militante, legittimando le minacce di Hamas, il gruppo terrorista al potere nella striscia di Gaza, sulla “nuova Intifada” nei Territori palestinesi come forma di protesta contro la dichiarazione del presidente americano Trump di spostare l’ambasciata Usa a Gerusalemme, capitale dello Stato ebraico.

Ricordiamo che il ‘giorno della rabbia’ scatenato da Hamas ha provocato anche la morte di civili. Intanto, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, annuncia di non voler incontrare il vice presidente Usa, Mike Pence, che da domenica, 17 dicembre, sarà in visita in Israele ed Egitto. Intanto, l’Oci ha dichiarato Gerusalemme Est capitale dello Stato di Palestina. Intanto, l’Unione europea condanna la decisione di Washington ma non prende una posizione netta su Erdogan o Hamas. Scene già viste e già vissute, che dimostrano se ancora ce ne fosse bisogno l’isolamento internazionale a cui è condannato Israele, unica vera democrazia del Medio Oriente.