Quando Catricalà difende Mediaset diventa un nemico

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Quando Catricalà difende Mediaset diventa un nemico

31 Gennaio 2007

Il Presidente dell’autorità anti-trust Antonio Catricalà , nel corso di questa legislatura, è intervenuto a più riprese a favore delle presunte liberalizzazioni promosse da Bersani: persino in una fase nella quale i provvedimenti erano solo allo stadio del mero annunzio. Questo comportamento, mentre ha suscitato le perplessità del sottoscritto e di altri componenti del centro-destra, ha spinto la sinistra a manifestare pubblicamente tutta la propria considerazione e apprezzamento. Per questo lascia stupefatti il coro di critiche che oggi accompagna una sua semplice dichiarazione sull’inopportunità di fissare per legge un tetto del 45% alla raccolta pubblicitaria, così come vorrebbe il provvedimento predisposto dal ministro Gentiloni in materia di riordino del sistema radio-televisivo. Nel merito, va notato come quest’opinione recuperi un convincimento di lungo periodo dell’Autorità , che a più riprese si è pronunziata criticamente nei confronti dei presunti effetti anti-trust di limiti alla crescita interna delle imprese fissati per legge. In primo luogo perché, in tal modo, si potrebbe attentare all’efficienza dell’impresa; in secondo perché se le altre imprese concorrenti hanno consapevolezza che il leader non ha più incentivi, si potrebbero invece incentivare comportamenti collusivi e di addomesticamento del mercato. Ma se, al cospetto di queste argomentazioni, la critica nel merito è legittima, diviene insopportabile minaccia l’atteggiamento di chi, come la Presidente della Commissione LLPP Anna Donati, giunge a invocare le dimissioni di Catricalà o di chi, come l’ex-ministro Franco Bassanini, ipotizza addirittura la sua cattura da parte dei monopoli. E’ una questione politica, oltre che di stile. Perché questi commenti, se accostati alle lodi di solo qualche giorno fa, svelano la preoccupante concezione che la sinistra ha delle Autorità indipendenti e di coloro che le presiedono. Essa ricorda, presso a poco, quella degli Indipendenti di sinistra di un tempo: compagni di strada da utilizzare fino a quando ce ne è bisogno, per poi buttarli nel cestino al primo segno di reale indipendenza.