Quando il clima d’odio può sconfinare nel campo minato della violenza

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Quando il clima d’odio può sconfinare nel campo minato della violenza

12 Novembre 2010

Un plico, indirizzato al vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello. All’interno, una quantità consistente di polvere bianca. E’ accaduto stamani intorno all’ora di pranzo negli uffici della segreteria di Quagliariello. Un assistente parlamentare e la segretaria particolare del senatore sono stati sottoposti al protocollo sanitario previsto in questi casi, in attesa di capire dalle forze dell’ordine l’origine di quella polvere bianca.

Nessun biglietto o lettera all’interno del plico, transitato dall’Ufficio postale di Palazzo Madama. I vigili del fuoco hanno immediatamente eseguito un sopralluogo e hanno sequestrato la busta poi consegnata agli investigatori per i rilievi e gli accertamenti che daranno seguito all’attività di indagine. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime la sua "ferma condanna di ogni forma di intimidazione politica" in una nota nella quale stigmatizza le minacce ricevute da Quagliariello e dal ministro Brambilla. Il presidente del Senato Renato Schifani manifesta "profonda e sincera"solidarietà al vicepresidente dei senatori Pdl e parla di “vile atto intimidatorio” e il presidente della Camera Gianfranco Fini stigmatizza "ogni forma di intimidazione". Il ministro Sandro Bondi  evidenzia che “l’ennesimo atto di intimidazione segnala che abbiamo raggiunto il livello di guardia”. Il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri non usa giri di parole: "Le minacce non ci intimoriscono e non piegheranno il tenace impegno del Pdl e di tutto il centrodestra al Senato". Parole di ferma condanna anche dal Guardasigilli Angelino Alfano: "Ancora una vile intimidazione, espressione inaccettabile di intolleranza verso un rappresentante delle istituzioni. Ancora un volgare gesto da parte di chi vorrebbe trascinare il Paese nel baratro dell’odio. Solidarietà e vicinanza affettuosa all’amico Gaetano Quagliariello che lavora con correttezza e linearità, nel pieno rispetto di ogni diversità di idee e posizioni. Il confronto politico e la libertà di pensiero devono essere salvaguardati attraverso un fronte comune rappresentato da tutto il mondo politico perchè non si contrapponga la violenza al dialogo". Il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto esprime solidarietà al ministri Brambilla e "al collega Quagliariello entrambi vittime di intimidazioni e minacce. L’agibilità democratica non può e non deve essere messa a repentaglio da mani anonime che inviano buste e pacchi contenenti materiali intimidatori. La politica tutta deve far fronte comune per isolare chi vorrebbe usare la violenza e la minaccia per imporre le proprie idee e impedire quelle altrui".

Per il portavoce del Pdl Daniele Capezzone (recentemente aggredito da uno sconosciuto davanti alla sede del partito in via dell’Umiltà) "da mesi è ormai impressionante la sequenza di atti violenti, aggressioni fisiche, minacce, intimidazioni contro esp0nenti del Pdl. Che altro deve succedere?".

“Un atto vile”, lo definisce il senatore del Pdl Francesco Casoli che sottolinea come certi gesti possono essere “il frutto del clima di odio che sta caratterizzando lo scontro politico. Un clima che siamo certi non fermerà l’impegno di Quagliariello nel Popolo della Libertà e la sua azione politica di sostegno del governo Berlusconi”.  Solidarietà al vicepresidente dei senatori Pdl anche dal segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa: "Il senatore Quagliariello e il ministro Brambilla hanno la totale e incondizionata solidarietà da parte mia e di tutta l’Udc per le gravi intimidazioni subite. E’ indubbio che questo clima politico sempre più esasperato, specialmente in queste ore, esponga maggiormente le istituzioni agli attacchi di chi predica odio e violenza. E’ quindi dovere di tutti condannare questi episodi e fare la propria parte per tornare a un confronto politico più civile".

Al di là del fatto in sé, colpisce proprio il contesto politico nel quale simili episodi vanno ad inserirsi. E il contesto in queste settimane è caratterizzato da un clima pesante, un clima di odio, di denigrazione, di delegittimazione dell’avversario, a prescindere. Un rigurgito preoccupante di ideologia estremizzata che si alimenta quasi come in un rito collettivo contro Berlusconi e i suoi uomini. Una vecchia storia, peraltro, che va avanti da sedici anni.

Ma il punto è che se la mamma dei cretini è sempre incinta,  a preoccupare è proprio l’atmosfera in cui certi gesti possono nascere e in alcuni casi anche degenerare. Occorrerebbe quel senso di responsabilità e quel rispetto che tutti a parole invocano ma che poi nei talk dei salotti televisivi o sui giornali o ancora nelle discussioni al bar piuttosto che nelle manifestazioni di piazza si trasforma nel sistematico tiro al bersaglio.

L’obiettivo è sempre lo stesso: colpire e colpire duro, con parole che pesano come macigni e che se ripetute all’infinito, infilate scientemente nel frullatore della denigrazione, possono alimentare il gesto inconsulto di qualche squilibrato, sconfinando nel campo minato della violenza.