Quando il Corriere cadde nel Regno di Amnesia
30 Aprile 2017
di Daniela Coli
E’ iniziata la campagna di primavera contro l’esterofilia. Prima un opinionista della Stampa, poi una firma di punta del Corriere sbertuccia la fissa italica di cercare all’estero modelli per nuovi leader. Prima la ricerca del Blair della penisola, ora quella del Macron nostrano. Come non essere d’accordo con l’editorialista del Corriere?
Da Macron non c’è niente da imitare, perché Emmanuel è il bebé di Hollande, una coproduzione franco-italiana a cui ha collaborato Enrico Letta (docente a SciencesPo a Parigi dopo l’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi), come ha confermato il sociologo italianista Marc Lazar a Ottoemezzo. E, a quanto scrivono i media tedeschi, il francese farà a meno dell’originale fiorentino. La Francia è statalista, non cresce, i debito aumenta, la disoccupazione pure, e Macron non pensa neppure di abolire le 35 ore. In piena sintonia col rottamatore, la cui risorsa elettorale sono principalmente i pensionati.
La prestigiosa firma corrierista, però, non si ferma qui, e si lancia in una severa reprimenda contro l’ossessione nostrana di descrivere il Belpaese come il più corrotto e mafioso del mondo. E anche su questo, ok, anche se Roberto Saviano è uno degli autori più coccolati dal Corriere. L’impennata antimoralista e patriottica però gioca un brutto scherzo al nostro editorialista, che cade vittima del Regno di Amnesia.
Il viziaccio della autoflagellazione e della denuncia martellante di corruzione e mafia ha un obiettivo occulto: l’immobilismo politico della penisola, mantenere sempre lo status quo nel Paese. Hic Rhodus hic salta, come si diceva una volta. I professori del Corriere, colti da amnesia, dimenticano che proprio con la denuncia della corruzione e della mafia in Italia si è fatta addirittura una rivoluzione nel 1992-93: la ghigliottina italiana, fu definita oltre le Alpi, la decapitazione dei partiti della prima repubblica. Con Mani Pulite a Milano si eliminò Craxi e il partito socialista e con la mafia a Palermo (Andreotti capo della cupola, Buscetta dixit) si eliminò la Dc. E fu proprio il Corriere, insieme alla Stampa e Repubblica, il megafono di Mani Pulite e della diabolisation, direbbero i francesi, della Dc mafiosa.
Come rimedio alla patologia di amnesia è possibile consigliare al Corriere la serie tv di Stefano Accorsi 1992 trasmessa da Sky, che ha impressionato i media di tutto il mondo? Sta per iniziare la seconda stagione, 1993: forse il Corriere ritrova la memoria.