Quando le madamine si incazzano
01 Dicembre 2018
Ieri mattina vengo svegliata da sms e telefonate. Pare che il Fatto abbia dedicato un ampio articolo all’evento la Fondazione Magna Carta – Nord Ovest ha in programma nel pomeriggio. Una banale presentazione di un libro controverso ma non certo eversivo come quello del prof. Cottarelli, affidata ad un parterre di tutto rispetto: professori universitari, professionisti, qualche protagonista delle ultime clamorose iniziative a favore della Tav.
Letto l’articolo – pieno di anacoluti, esasperazioni, complottismi e il tutto condito da una abbondante spruzzata di fiele – mi è venuto da sorridere. Ed ho pensato: il Fatto era a corto di notizie. Non avendo cosa scrivere, ha deciso di fare pubblicità a un evento come tanti e che in tanti posti d’Italia si svolgono ogni santo giorno.
Poi mi sono recata all’evento. Ho visto in sala oltre 500 persone – un numero inimmaginabile anche nelle più rosee aspettative – e ho finalmente capito. Il Fatto ha buone antenne, non si era sbagliato. Erano lì convenuti, in un luogo troppo piccolo per contenerli tutti, rispettabili torinesi che fanno i professionisti e che ogni giorno che Dio manda hanno una preoccupazione in più, per le tasse da pagare e per i conti che non tornano. E vi erano anche tanti torinesi che in questi anni hanno perso il lavoro o altri che stanno difendendo con le unghie il loro piccolo commercio. Insomma: in quella sala vi erano le stesse persone che due anni fa hanno creduto nel cambio di passo di una città stanca e in crisi e che, per questo, a sorpresa, hanno eletto sindaco Chiara Appendino. Oggi, rimaste deluse, non si rassegnano al declino della città. Guardano oltre andando in piazza e persino in luoghi dove ci si confronta e si ragiona. Che affronto! Questo il Fatto non lo può proprio accettare. E’ un pericolo, magari contagioso. Meglio provare a stroncarlo sul nascere.