Quanto ci costa il nuovo portale LGBT
17 Maggio 2015
di Ronin
Si celebra la giornata contro l’omofobia e la transfobia e apprendiamo che a breve sarà online il nuovo Portale Nazionale LGBT destinato ad affrontare temi come “l’orientamento sessuale e la identità di genere”. Il tutto nell’ambito della strategia nazionale portata avanti dal Dipartimento Pari Opportunità e dall’Unar in collaborazione con il Comune di Torino e la Rete Ready.
Vedremo quali contenuti saranno pubblicati sul portale e ci aspettiamo che rispuntino magari sottoforma di bignami quei libretti che si pretendeva di diffondere nelle scuole, dove in realtà, più che contrastare violenza, intolleranza e bullismo, si instillava nei giovani l’idea che non esiste una differenza tra maschio e femmina o tra padre e madre.
Non ci sorprende se – quando andremo a commentare i contenuti sul portale – ci risponderanno che abbiamo dei pregiudizi: siamo e restiamo contro ogni forma di autocensura tanto più se questa rafforza il conformismo ideologico imperante. Per dire, la chiameranno “madre portante”; noi continueremo a definirlo “utero in affitto”, visto che le parole hanno un senso.
Se c’è una cosa ci stupisce, invece, sono i costi della operazione. Una piccola voce, quella del portale, nel mezzo milione di euro stanziati in 24 mesi per la strategia complessiva messa in atto a livello nazionale.
Piccola ma neanche tanto. Il costo per la realizzazione del portale web, come si evince dal Piano di Dettaglio di Esecuzione delle Attività del Comune di Torino, è di 30 mila euro. Trentamila? A meno di non aver coinvolto nella progettazione tecnici arrivati direttamente dal MIT o da Google, non vi sembrano un po’ eccessivi? Ma ora appunto diranno che siamo pieni di pregiudizi.