Quei furbetti del Tesoro Usa che hanno mentito sui bonus milionari di AIG

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Quei furbetti del Tesoro Usa che hanno mentito sui bonus milionari di AIG

Quei furbetti del Tesoro Usa che hanno mentito sui bonus milionari di AIG

19 Marzo 2009

Parliamoci chiaro. Nello “scandalo” dei bonus AIG qualcuno (più d’uno, forse) sta mentendo al popolo americano. E il principale indiziato non può che essere il ministro del Tesoro dell’amministrazione Obama, Timothy Geithner. Facciamo qualche passo indietro per i più distratti.

La questione relativa ai 165 milioni di dollari – a carico del contribuente –  pagati dal colosso assicurativo American International Group ai suoi brillanti manager (gli stessi che l’hanno portato sull’orlo della bancarotta) esplode pubblicamente lo scorso fine settimana. E porta alla conferenza stampa di lunedì in cui Obama, oltre a definirsi "oltraggiato" per la vicenda (un sentimento, secondo Gallup, condiviso dal 76 per cento degli americani), ha espresso anche lo stupore di chi era venuto a conoscenza della cosa soltanto poche ore prima.

Diamo per scontata la buona fede del presidente. È possibile fare altrettanto per Geithner? Secondo la timeline ufficiale degli eventi, diffusa dall’agenzia di stampa Reuters, il ministro del Tesoro è venuto a conoscenza dei bonus (la cui erogazione era prevista per il 15 marzo), soltanto martedì 10 marzo. Due giorni dopo, Geithner avrebbe informato la Casa Bianca. Per poi lavorare, insieme ai consiglieri di Obama, per cercare (senza riuscirci) un modo per uscire “legalmente” da questo pantano. "Sono rimasto stupefatto – ha dichiarato David Axelrod, il più importante dei senior adviser di Obama – quando ho scoperto quanto la cosa fosse grave".

Questa cronologia, però, è incompatibile con quella riferita dai mezzi d’informazione e dagli stessi interessati. Davanti al Congresso, per esempio, Libby ha detto che la Fed (quella di New York, per la precisione) sapeva già tutto a gennaio. Ed è forse il caso di ricordare che, quando nel settembre dello scorso anno – con Bush alla Casa Bianca e Paulson al Tesoro – AIG iniziò a negoziare il piano di salvataggio con il governo, Geithner era proprio il presidente della Federal Reserve Bank di New York. E il suo ruolo, insieme a quello di Paulson, fu decisivo.

Ma non basta. Secondo il Time, la Fed ha avvertito il Tesoro sull’imminente esplosione del caso almeno dieci giorni prima di quanto dichiarato da Geithner. E parliamo di "tutti i dettagli", non soltanto dell’esistenza dei bonus. Il 28 febbraio, dunque, "lo staff del Tesoro è stato informato dei nuovi bonus con un memo". Un memo che non solo segnalava l’anomalia, ma avvertiva del potenziale impatto che la vicenda avrebbe avuto a Capitol Hill e nei media. Il 28 febbraio è una data particolarmente importante, non solo perché smonta la cronologia ufficiale fornita dalla Casa Bianca, ma perché arriva tre giorni prima che l’amministrazione “regalasse” altri 30 miliardi di dollari ad AIG. Miliardi che l’amministrazione avrebbe almeno potuto concedere in cambio dell’annullamento dei bonus.

Riepiloghiamo. Nel settembre del 2008, Geithner è l’attore principale nella trattativa tra AIG, Fed e Tesoro per il salvataggio della compagnia assicurativa. Nel gennaio del 2009, AIG avverte la Fed dell’esistenza di bonus milionari per il suo management incompetente. Il Tesoro – mentre Geithner combatte con il Congresso per la sua conferma a ministro malgrado il suo passato di evasore fiscale – continua a regalare dollari ad AIG come se niente fosse. Nel marzo del 2009, dopo la ribellione dell’opinione pubblica, Geithner dichiara che è venuto a conoscenza dei bonus soltanto 5 minuti prima, quando ormai era troppo tardi per fare qualcosa. Voi, sinceramente, gli credereste?