Quei nipotini di Freud che usano il “corpo delle donne” contro il Cav.

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Quei nipotini di Freud che usano il “corpo delle donne” contro il Cav.

06 Febbraio 2011

Il corpo delle donne è stato il cavallo di battaglia di Gad Lerner contro il Cav e sta diventando quello dell’opposizione antiCav. Donne di sinistra gettano le mutande in piazza contro le feste di Arcore, vecchie femministe come la Rodotà, il cui simbolo era la Maria Schneider di Ultimo Tango, giocano a Eva contro Eva e protestano perché le belle ragazze hanno più audience e anche senza master sono deputate, Alexander Stille, collaboratore di Rep., fa da cassa di risonanza sul New York Times e parla di decadenza della democrazia in Italia e di clima da impero romano, come se dovessimo vergognarci dell’impero romano. Senza contare i giornalisti indignati perché all’estero passa lo stereotipo dell’italiano farfallone, alla Mastroianni, il nostro attore cult in tutto il mondo.

In quest’ultima carnevalata antiCav, va detto che la fissa del corpo delle donne è comprensibile soltanto finché c’è l’ha Gad Lerner, perché fin dall’antichità è soltanto per gli ebrei che l’identità passa attraverso il corpo della mamma e le donne devono rasarsi i capelli quando si sposano. Come ha raccontato Miriam Mafai, anche in Italia, fino ad alcuni decenni fa, le ebree ortodosse dopo il matrimonio si tagliavano i capelli e mettevano la parrucca, poiché i capelli sono considerati un richiamo sessuale, sconveniente per una futura madre, custode dell’identità. Ma questo non è mai accaduto in Europa. I romani rapirono le Sabine, si mescolarono e ci fecero bambini. Gli imperatori non sceglievano il successore in base alle legge del sangue, né in base al diritto della primogenitura. Il successore era spesso adottato oppure cooptato su basi politico-militari. Insomma, la paternità per i romani non era una questione puramente biologica, perché era un atto pubblico col quale il padre riconosceva il figlio. L’identità romana era la cittadinanza, un diritto: non aveva connotati biologici e fu estesa alle élite delle province dell’impero. Nella stessa accettazione del cristianesimo come religione dell’impero l’elemento culturale greco – il concepimento non biologico di Gesù – è l’elemento che distingue i Vangeli dalla Bibbia, dove Sara ha il problema di dare un figlio a Abramo. Un elemento, che non discrimina affatto il corpo della donna, ma non gli affida un ruolo fondamentale come nella Bibbia. La differenza risale probabilmente alla differenza tra Atene e Gerusalemme, per parafrasare Leo Strauss.  Nella comunità politica è la cittadinanza, l’essere nati ad Atene,  a dare l’identità, non l’utero materno e così accade anche a Roma, che divenuta impero allarga tale diritto alle province.

Fino a Freud, la cultura occidentale aveva saputo amministrare il sesso. A nessuno era venuto in mente che se ami la mamma, odi il papà, perché vuoi andare a letto con la mamma. Nella storia e nella cultura europea non c’è mai stata una metafisica del sesso come in Freud, che teorizza il complesso di Edipo, e Totem e tabù, dove il padre primordiale possiede tutte le donne e viene ucciso dai figli per il corpo delle donne. Per Gad Lerner, Berlusconi dovrebbe essere rovesciato in una logica simile a quella di Totem e tabù. Infatti al Cav rimprovera addirittura dei avere reso un tabù ammirare il corpo sensuale di Belen e non si capisce perché. Aldo Grasso sul Corriere risponde a un lettore che sotto le donnine di Drive in c’era senz’altro lo zampino del Cav. Alla fine si scoprirà che anche le pin up in America le ha inventate il Cav. e le distribuiva tramite società off-shore ai soldatini americani in Corea e Vietnam insieme alla mafia di Brooklyn.

Freud è  un ebreo diasporico  e crede  che  la vita degli Stati sia simile a quella degli individui e risponda alle stesse pulsioni. E’ chiaro che in Freud c’è il grande vuoto dell’esperienza statuale. Nella storia e nella cultura europea il sesso non è drammatizzato come in Freud, è inserito nel matrimonio e fa parte della vita complessiva della società e dello Stato. In Europa attraverso i matrimoni si fondano gli Stati, si fanno alleanze durature per gli Stati, il sesso è quindi una faccenda seria. Nella storia e nella cultura europea esiste il sesso coniugale in funzione della famiglia, ma anche il sesso il ludico, le prostitute, le cortigiane, ecc., e non è un sesso drammatico come in Freud. Le grandi cortigiani dei sovrani europei hanno quasi più potere della regina: non sono solo belle, ma intelligenti e a corte accedono tranquillamente al potere. Pareto inseriva anche le grandi cortigiane nelle élite, anzi le prostitute, come diceva lui. Nella cultura europea è piombato poi il pesce di Freud, come ha definito la psicoanalisi Luciano Mecacci, un importante storico della psicologia, e ha infranto le sue vetrate colorate. Com’è noto Ben Gurion, il fondatore, di Israele, con una logica ben diversa da quella di Totem e tabù, contro gli intellettuali esaltati e l’integralismo religioso salutò i primi casi di criminalità comune e di prostituzione come un sintomo della normalizzazione dello Stato ebraico. Ma Gad è fermo a Totem e tabù e come Stille sogna la fine dell’impero romano di Berlusconi. Forse sarebbe davvero necessario passare dal principio del piacere a quello della realtà.