Quel geniaccio di Trump!

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Quel geniaccio di Trump!

07 Gennaio 2018

Vedrete che anche la storia di “Fire and Fury“, il libro scandalo su “Trump lo scemo” che pare stia spopolando su Amazon appena è stato messo in vendita (con una spregiudicata operazione editoriale per anticipare le mosse del team legale del Don), nel giro di qualche giorno finirà nel dimenticatoio. Assieme a tutte le altre favole inventate sul presidente degli Usa più odiato dalla stampa, dai benpensanti e dall’elite colta o presunta tale americana e globale. Il Russiagate, il superscandalo per cui Trump sarebbe stato una marionetta nelle mani del russo Putin, si è afflosciato e adesso i nemici del Don sperano in un altro guizzo del superprocuratore Mueller che però non arriva e che nel recente passato, quand’è arrivato, più che altro si è rivelato un problema per i Democratici.

A provare a far passare il Don per un citrullo, e dunque “unfit”, incapace di governare, ci aveva già provato per una intera campagna elettorale quella cima della politica Usa che i posteri ricorderanno per aver rimediato una sonora sconfitta, Hillary Clinton, azzoppata lei sì da uno scandalo, quello vero, sulle email spedite senza ritegno o osservanza della sicurezza nazionale dal suo account di posta privata quando era segretario di Stato di Obama. Adesso arriva il bestseller tutto fondato sulle rivelazioni o presunte tali (pure queste) dell’inner circle o almeno così dicono trumpista (la Casa Bianca smentisce tutto), che spara a zero sul presidente dandogli del bambinone e dell’allocco. Dalle anticipazioni del libro emergerebbe, udite udite, che la first lady Melania è indispettita da questo marito che va a letto un po’ troppo presto.

Da qui, cioè dal gossip puro, al giudizio politico trash, il passo è breve: inadatto a governare. Con tanto di dichiarazioni dell’ex braccio destro poi epurato, Steve Bannon, il “cervello” della vittoria trumpista, com’è stato presentato, che ora si unirebbe al coro dei sapientoni. Se così fosse crollerebbe un altro mito degli antitrumpisti, il Don presidente della “estrema destra” (tradotto dal politically correct, destra nazionalista). In ogni caso. Il Russiagate si sta rivelando una bufala. Il bestseller annunciato vedremo quante copie venderà. I media messi tutti insieme non riescono a star dietro a un semplice tweet di Trump, che essendo uno che risponde sempre alle polemiche alzando il livello dello scontro, si è limitato a rispondere: “io sono geniale”, “sono smart”, sono stato un finanziere e imprenditore, sono stato una star televisiva, adesso sono presidente. E voi? 

Come ai tempi di Reagan, si cerca di far passare per uno stupido quello che invece è un eroe della classe media, il Lancillotto dei conservatori “blue collar”, dei democratici passati a destra perché non ne possono più di com’è stata gestita negli ultimi dieci, vent’anni la politica interna ed estera e la politica economica americana. Trump geniale per la sua riforma del fisco che fa scattare l’onda degli investimenti e della produzione in una economia già in forte ripresa. Trump geniale perché scarta rispetto a decenni di processo di pace in Medio Oriente riconoscendo Gerusalemme Capitale e andando all’attacco con la bravissima ambasciatrice Haley alle Nazioni Unite, Trump che dice parole chiare, che sono il contrario dell’appeasement obamiano, sulla libertà del popolo iraniano, sugli Stati Uniti che “vigilano”, su una America tornata grande che non teme i turbanti atomici.

Trump geniale. Se gli americani, non solo quelli che lo hanno votato, ci crederanno ancora, superato lo scoglio delle elezioni di midterm, potrebbe aprirsi un secondo mandato che permetterebbe al Don di realizzare su una vasta portata il suo storico disegno di un’America tornata grande, un ventunesimo secolo ancora americano e occidentale. Dopo il globalismo, dopo Obama, dopo i neocon, dopotutto c’è Trump. E i media e il popolo del teatrino internettiano mediatico politico e culturale assatanati per il nuovo bestseller del momento resteranno, di nuovo, delusi stupiti col becco chiuso. Del resto stupido è chi lo stupido fa, avrebbe detto qualcuno.