Quel Muftì ospite di Sant’Egidio
02 Settembre 2011
di redazione
Il dialogo intereligioso è senza dubbio una bella cosa perché serve a far avvicinare tra loro fedi diverse che, come spesso abbiamo visto nel corso dei secoli, tendono a predicare non soltanto l’amore verso il prossimo ma anche la violenza contro chi crede in un Dio piuttosto che in altri.
Così non va certo sottovalutato l’impegno della Comunità di Sant’Egidio, la "creatura" nata nel 1968 da una idea di Andrea Riccardi, che oggi conta oltre 50.000 aderenti tra Italia e 70 Paesi nel mondo, uniti dalla pratica della preghiera e dall’idea di comunicare il Vangelo.
Il prossimo 11 Settembre, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato un grande incontro tra i leader delle religioni mondiali a Monaco di Baviera, a cui probabilmente parteciperanno un congruo numero di capi di stato, uomini e donne di cultura, giornalisti e protagonisti della informazione, sotto i buoni auspici del cardinale Marx, Arcivescovo di Monaco.
L’idea è di far rivivere lo "Spirito di Assisi", delle marce della Pace, a un decennio di distanza dagli attentati che colpirono l’America provocando centinaia di morti, per alimentare il dialogo e lo scambio di opinioni tra credi e fedi diverse. Ci saranno i cristiani, i cattolici, gli evangelici, gli ebrei, i buddisti, gli shintoisti, i rappresentanti delle antiche religioni indiane, e ovviamente anche quelli del mondo islamico.
Sicuramente gli organizzatori sono stati molto attenti nell’invitare all’evento delle guide spirituali del mondo musulmano che parlano in nome della pace e della fratellanza dei popoli e che hanno preso posizione contro gli attacchi alle Torri Gemelle.
Nonostante le infiltrazioni salafite, per esempio, ci sarà il portavoce dell’Università di Al Azar, il più più importante centro di diffusione dell’islam sunnita nel mondo, con sede al Cairo. Tra gli invitati ascolteremo anche Said Aqil Siroj, presidente della più grande organizzazione islamica del mondo, la Nahdlatul Ulama, e Mustafà Cagrici, il gran muftì di Istanbul che nel 2006 guidò Papa Benedetto XVI durante la sua visita alla moschea della città turca.
Insieme a loro, pregando e innalzando lodi al Signore, ci sarà spazio anche per un altro noto esponente del dialogo tra religioni, quel Mustafa Ceric, gran Muftì di Sarajevo, che durante una intervista ha dichiarato che la Gran Bretagna è il primo "trofeo" della islamizzazione dell’Europa e che ha sempre avuto molto da ridire sul fatto che gli Usa avessero congelato i fondi delle "charities" wahhabite di Bosnia accusate di aver finanziato al Qaeda per l’attacco alle due Torri.