Quel San Valentino tra Saviano e la ministra Severino
15 Febbraio 2012
di redazione
Capita che sei a cena in un bel ristorante romano, zona Coppedè, e che di colpo c’è un’irruzione di agenti in borghese, due quattro sei, a un certo punto si perde il conto.
Poi fanno il loro ingresso, e allora capisci che gli agenti erano della scorta, la ministra della giustizia Severino e lo scrittore Roberto Saviano, occupando un tavolo senza dare troppo nell’occhio. Cosa impossibile, vista la notorietà del personaggio (se ad entrare fosse stata la ministra da sola probabilmente in pochi se ne sarebbero accorti).
Mangiano, discutono fitto fitto, e pare (fonte: uno dei camerieri) che al desco sia anche presente un generale dell’Arma, e chissà che si saranno detti e quali strategie avranno approntato tra una pietanza e l’altra nella lotta alla criminalità e contro i clan della camorra.
Saviano ha un’aria seria e sembra tutto assorto nell’ascolto dei suoi importanti commensali. Quando parla gli altri pendono dalle sue labbra come succede del resto a un bel po’ di italiani.
Insomma, chi vi scrive si è chiesto per una buona mezz’ora cosa si stavano dicendo e come mai fossero lì, insieme, allo stesso tavolo, la ministra e lo scrittore. Alla fine, ragionandoci su, ecco l’illuminazione! Ieri era il 14 febbraio, la festa di San Valentino… Speriamo allora che la Severino non abbia perso la testa per la capoccia più famosa d’Italia.