Quelli che… il programma del Pd
29 Febbraio 2008
Leggendo il programma del PD c’è da
porsi dinanzi ad un serio problema esistenziale. Tanti, infatti, sono stati
investiti dal dubbio d’aver veramente vissuto una vita intellettualmente
normale. Era tutto là, pronto: c’era la famosa ricetta per rendere felici gli
italiani!
Nessuno era ancora riuscito
purtroppo a capirlo. Tanto meno Prodi!
E’ proprio vero che le cose che sembrano più difficili sono sempre quelle che
hanno le soluzioni più facili! E’ sufficiente avere un’intelligenza più
frizzante. L’intuito del “si può fare”!
Non è utile solo approfondire e studiare
i problemi, è necessario anche pensare
alla vita un po’ meno normale, anche a quella un po’ frivola fatta di feste, di
notti bianche, di artisti di strada. Anche le sere e le notti passate con un
bicchiere in mano, tra una battuta scontata, una citazione fuori posto, un
sorriso inutile ed un po’ di memorie simil-epiche e divertenti dei tempi
passati, ed ancora un po’ di vintage cinematografico. Le intuizioni utili sono
quelle che richiedono fantasia e semplicismo. Una dote che possiede Veltroni.
La vita, i problemi, le difficoltà, sono
del resto come un miscuglio di vicende, di fatti, di sogni, di successi e di
delusioni. E’ sempre così! Le difficoltà provengono dalle illusioni
mortificate, dai sogni non realizzati, dalle vite consumate
nell’incomprensione.
E la soluzione per tutto non è forse
solo un insieme di parole ben scelte e ben messe? Parole come tante altre che
sono già state scritte? Le frasi si compongono tra sostantivi, verbi, aggettivi,
preposizioni, articoli ed avverbi. Ed i fatti sono solo la riproduzione di una
storia sempre uguale che si ripete monotonamente. Le soluzioni sono sempre là,
perché sono le storie di sempre: quelle già note. Basta allora mischiare tutto
insieme nello shaker della vita e mescere così nei bicchieri di ciascuno la
pozione magica per far sorridere tutti. Si può fare Veltroni!
Peccato che Prodi non l’avesse capito!
Invece Veltroni, il sindaco di Roma, con quelli che la sera…tra un abbacchio ed
un bicchiere di vino, tra una matriciana ed una “americanata” decide
d’inventarsi un cocktail di parole ed incomincia a mixerare essenze diverse:
una tassa in meno di qua, un sogno infinito di là, un ritocco ai costi, un Pil
che si gonfia ed un fegato che s’ingrossa, un favorino di qua, l’altro di là e
una Tav che ancora non va.
Così si risolvono le cose! Ad esempio,
per la spazzatura di Napoli un sacchetto per uno non farebbe male a nessuno. E’
così facile! Ma non l’aveva capito nessuno. E, perché no? Così, si può fare!
Meno male allora che c’è Veltroni!
L’americano di Roma, con ascendente
continente africano, deve averlo capito guardando i film degli yankees. Quelli
dove con la mano protesa ed il pollice e l’indice uniti alle punte a forma di
“O” e con l’idioma texano c’è ci dice: OK! Yes, we can. Basta un po’ di
fantasia ed un po’ di mimica ed il film di Veltroni si che si può fare!
Un po’ di leghismo, un po’di finismo ed
un po’ di berlusconismo, un’occhiata a Di Pietro, uno sguardo torvo a
Boselli, una strizzatina d’occhi a
Bonino, di nascosto a Pannella, e poi tante gocce di quel condimento saporito
fatto di parole inutili e senza senso come lo “sviluppo inclusivo”,
il “welfare universalistico”, l”educazione come ascensore
sociale”. Non è uno scherzo di Grillo! A pagina 5 del programma del PD di
Veltroni c’è scritto proprio così!
I programmi elettorali dei partiti sono
come le sintesi delle idee politiche. Sembrano tutti come un insieme di buoni propositi che presuppongono
una condizione ideale ed animi virtuosi. In definitiva nient’altro che un
cumulo di luoghi comuni e di sciocchezze che, si sa già in partenza, rimarranno ancorate solo ai principi teorici.
Sono costruiti su presupposti di realtà più idealizzate che vere. Hanno anche
la caratteristica della inevitabile ciclicità delle attualità politiche. I
concetti, pur spesso veri ed importanti, se perdono attualità, si riempiono
della polvere dell’oblio, per poi essere rispolverati quando la nuova attualità
li ripropone.
Nel programma del PD, con un po’ di capitomboli,
c’è qualche concetto scopiazzato, uno spreco di banali sciocchezze, qualche
richiamo in formato ridotto di qualche concetto recuperato nelle 282 pagine di
Prodi. Non mancano, però, gli intuiti
veltroniani di grande genialità come, ad esempio, il più diretto, quello che fa
presa subito perché splende di luce propria, quello immediato: “spendere meglio
e meno”.
Basterebbe questa semplificazione per
comprendere la grande tensione morale e l’ardua missione sociale del PD di
Veltroni. Appare così, con la forza di
questo concetto forte, quello che lega il meno al meglio, la novità dell’uomo
nuovo.
Come allora non avvertire il soffio di
questo vento che arriva?
Veltroni è come Moretti, il regista,
campione della sinistra suggestiva fatta di immagini e sensazioni, ma anche di
una noia pazzesca. E’ come la discontinuità col passato. Perché si dica
qualcosa di diverso. Perché la politica si riduca a questo dire continuo. Alla
ricerca del pensare: perché si appaia collocati in una geografia di un concetto. All’astrattezza del
fare ed alla concretezza del dire, perché si sia protagonisti di un’immagine.
L’aspetto più preoccupante è
l’impressione di leggere la sceneggiatura di una fiction: è il film di
Veltroni.
Non si sa se verrà mai programmato.
Saranno gli italiani a scegliere se vorranno rivedere un film che, in
definitiva, molti in Italia hanno già visto.