“Quello di Fini è stato un discorso da comiziante”
06 Settembre 2010
Il Senatore Gaetano Quagliariello non sembra avere molti dubbi. Il discorso di Fini, che giudica “da comiziante”, rappresenta l’annuncio di un nuovo partito: “E’ stato un discorso da comiziante, più che da leader politico, giocato più sull’effetto che sulla verità di alcune idee. Mi sembra che a questo punto Fini abbia preso la strada di un nuovo partito, con il contorno di propaganda. Resta da valutare la possibilità che si stabilisca un’alleanza per portare a termine la legislatura”.
Su questo aspetto, Quagliariello ritiene che “i termini sono più sfumati. C’è l’ammissione che esiste un tentativo per risolvere il problema Berlusconi per via giudiziaria”.
Sui 5 punti, Fini ha detto che fanno parte del programma ma che vanno riempiti di contenuto. Quagliariello su questo punto afferma che “certo c’è stata un’apertura, ma si tiene una riserva di giudizio. Dobbiamo capire se si tratta di una tattica per logorare il governo e di renderlo impotente, oppure se si tratta solo di una esigenza di approfondimento. Non credo alle verifiche delle scorse legislature, ma credo che occorrerà chiarezza sulla scrittura della mozione e sulla risposta che verrà dai finiani”.
Il Pdl è finito, dice Fini, che si propone di rifondarlo. Ma per il senatore del Pdl invece quest’affermazione di Fini significa molto chiaramente che “intende fondare il nuovo partito. Mi sembra una interpretazione abbastanza inequivocabile. La sua concezione corrisponde al complesso dell’obelisco. Il Pdl è andato avanti senza Fini per un anno e della sua esistenza non ce ne siamo accorti, soprattutto in campagna elettorale quando c’era da far eleggere candidati a lui vicini, come la Polverini. Quindi, visto che il Pdl è esistito senza Fini, potrà continuare ad andare avanti senza di lui”.
La maggioranza – dice Fini – non è più a due gambe, ma a tre. Quindi Futuro e Libertà è già altro rispetto al Pdl? “Mi sembra abbastanza chiaro – sottolinea Quagliariello -. Infatti se vogliamo che la legislatura vada avanti dobbiamo partire da questo dato. Dobbiamo capire se le tre gambe sono li per reggere il tavolo oppure se una cerca di azzoppare le altre due”.
L’impressione è che sia incominciato il gioco del “cerino” su chi far ricadere la responsabilità della fine della legislatura. Il senatore del Pdl chiarisce che “Berlusconi ha fatto un discorso netto. La legislatura va avanti fino a quando il governo può operare. Se non dovesse essere così si torna al popolo sovrano”.
Elezioni più vicine? “Oggi (ieri, ndr) si è creata una situazione di surplace, si vedrà nei prossimi giorni”.
Tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno.