Quello stonato canto delle sirene che non farà perdere al centrodestra la bussola
15 Maggio 2012
Tra scambi d’accuse e conferenze stampa, ci si avvicina a passo spedito al giorno del ballottaggio al Comune di Isernia. Azzardare un pronostico è oggettivamente difficile, anche perché i dati del primo turno praticamente non contano. L’astensionismo (fisiologico), l’uscita di scena di cinque candidati alla carica di sindaco e il prevedibile scarso impegno dei consiglieri comunali (eletti e non) sono tutti fattori destinati a cambiare le carte in tavola. Né regge il teorema portato avanti dal centrosinistra: e cioè che al primo turno -dicono – il 55% degli isernini avrebbe detto di non volere Rosa Iorio sindaco, come rimarcato da autorevoli esponenti della coalizione. Un ragionamento che è stato smontato proprio dalla candidata del centrodestra, che ha sottolineato come, usando lo stesso metro di paragone, allora il 70% dei votanti non vorrebbe cheUgo De Vivo diventasse il prossimo primo cittadino di Isernia.
Ma queste scaramucce numeriche non sono nulla rispetto ai fuochi d’artificio che si sono visti nelle ultime conferenze stampa. Al Popolo della libertà, ad esempio, non è andato giù quel tentativo di fare campagna acquisti tra i consiglieri comunali di centrodestra. Quel contorsionismo teso a fornire una stampella all’eventuale “anatra zoppa” di De Vivo è stato giudicato per quello che è: un’azione maldestra per provare a distogliere chi ha sottoscritto un patto con gli elettori, un tentativo di portare sul fronte opposto chi ha condiviso e sottoscritto i programmi elettorali della coalizione di centrodestra. Il che la dice lunga sulle reali intenzioni del centrosinistra, nel caso in cui dovesse amministrare a Palazzo San Francesco.
Il tentativo è comunque andato a vuoto. I 21 consiglieri della coalizione che sostiene Rosa Iorio hanno firmato un documento che ha definitivamente “azzoppato” l’anatra. Nel definire “immorale” e “indegno” il tentativo del centrosinistra di proporre cambi di casacca e di infangare la loro immagine, i neo eletti del centrodestra hanno ricordato agli avversari che i cittadini una maggioranza l’hanno già scelta, ma soprattutto hanno detto di “non essere disponibili a sostenere alcuna soluzione che non veda come sindaco il nostro candidato Rosa Iorio”. Agli avversari ricordano inoltre “che in politica serve serietà e coerenza, in un momento in cui i cittadini, con evidenti difficoltà legate alla situazione economica e finanziaria, hanno bisogno di riferimenti certi e non di menzogne e di slogan, patrimonio, questo, tipico del centrosinistra molisano”. Da qui l’invito rivolto ai cittadini di Isernia “a votare l’unico sindaco compatibile con una maggioranza di consiglio comunale già costituita”, si legge nel documento. Parole chiare, che non lasciano margini alle interpretazioni: di riciclarsi nel centrosinistra i consiglieri del Pdl, di Alleanza per il Molise, dell’Adc, dell’Udc, dell’Udeur, di Progetto Molise e Grande Sud (e lista dei Pensionati, pur non avendo eletto un suo rappresentante) non ne hanno affatto intenzione.
Punto nel vivo, il centrosinistra ieri ha convocato una conferenza stampa per controbattere ai contenuti del documento. Oltre al tentativo di negare l’accaduto, i responsabili del centrosinistra – su tutti il segretario regionale del Pd, Danilo Leva – hanno parlato di una forzatura da parte del centrodestra e di una malcelata paura di perdere. Salvo poi tentare nuovamente di fare campagna acquisti, ricordando ai consiglieri comunali dello schieramento opposto che certi documenti non hanno alcuna validità dal punto di vista giuridico, poiché non esistono vincoli di mandato. Ragionamento sacrosanto, ma c’è una cosa di cui a sinistra non si tiene conto: la morale. Con quale faccia i neo consiglieri volterebbero le spalle ai loro elettori e a quel programma condiviso con Rosa Iorio? Sono questi i valori su cui si basa un centrosinistra che si scopre compatto solo se deve sparare a zero sul nemico prescelto? Se a livello nazionale, infatti, è stato usato Berlusconi come bersaglio per coprire l’inconsistenza di idee e di unità d’intenti, in Molise lo sport regionale è diventato quello di colpire Iorio o chi porta quel cognome. È questo l’unico collante della coalizione, come dimostrato, alla Regione, da diversi consiglieri regionali del centrosinistra: non perdono occasione per dire che non riconoscono più la leadership di Frattura, salvatore della patria solo fino a pochi mesi fa.
Se questa è la nuova sinistra, le chance di vedere un’affermazione di Rosa Iorio al ballottaggio aumentano. La stessa candidata non crede al voltafaccia della sua squadra. In un’intervista rilasciata a Telemolise ha detto di non essere interessata alle polemiche del “calciomercato”, convinta del fatto che i consiglieri della sua coalizione abbiano una dignità e di avere ben chiaro in mente cosa vogliono: portare avanti un programma condiviso. Un programma che potrà essere attuato già il giorno successivo al ballottaggio, proprio perché potrebbe fare affidamento su una larga maggioranza. Di contro, De Vivo si troverebbe ad affrontare di volta in volta difficoltà enormi. Su ogni proposta dovrebbe cioè fare i salti mortali per trovare una maggioranza che ad oggi non ha. E che difficilmente avrebbe. Nel caso in cui dovesse vincere, dunque, si andrebbe incontro all’ingovernabilità, alla paralisi amministrativa. Di questo gli isernini ne sono consapevoli, al di là dei possibili e improbabili “acquisti”. E poi: che affidabilità può dare chi non esiterebbe a cambiare casacca pur di sedere tra i banchi della maggioranza? E – tanto per essere maliziosi – in cambio di cosa lo farebbe? Un prezzo dovrebbero pur pagarlo, gli acquirenti. Se questo è il cambiamento che propone la sinistra, Rosa Iorio può già considerarsi con un piede dentro a Palazzo San Francesco. Ma la candidata del centrodestra, più che guardare in casa altrui, ritiene di poter centrare l’obiettivo perché è affiancata da una squadra composta da consiglieri che intendono mantenere fede ai propri impegni. Gente di parola – ha detto – che crede in un programma e che aspetta solo di attuarlo: il canto delle sirene del centrosinistra non farà perdere loro la bussola.