Quest’anno la vera protagonista del Festival di Sanremo è la politica

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Quest’anno la vera protagonista del Festival di Sanremo è la politica

16 Febbraio 2010

Al via la 60esima edizione del Festival di Sanremo. Tra poche ore verrà lanciata la gara e i 15 big saliranno sul palco mentre continuano a circolare novità e indiscrezioni sugli ospiti. Fra tutti, non si sa ancora in che veste, spunta un nome: Patrizia D’Addario, la escort più famosa d’Italia. Sarà “effervescente e di qualità” il cast che animerà la kermesse di quest’anno, lo aveva assicurato da subito la stessa Antonella Clerici, spumeggiante presentatrice della gara canora.

Tra la rosa dei concorrenti compaiono i nomi classici: si va da Toto Cutugno che all’Ariston è di casa con le sue 14 partecipazioni alle spalle, a Nino D’Angelo che interpreterà un brano tutto in dialetto, al gruppo storico dei Nomadi, ancora, la voce graffiante di Enrico Ruggeri, lo strano duo Pupo-Emanuele Filiberto, principe-cantante per l’occasione. Calcheranno il palco sanremese voci regalate dai talent show: Marco Menegoni, vincitore di X-Factor 3, Noemi, rivelazione di X-Factor 2, Valerio Scanu di Amici. Non mancheranno personaggi eclettici come Arisa che torna, a distanza di un anno dal tormentone Sincerità, col brano Malamorenò, Simone Cristicchi che nel 2007 vinse il Festival con il brano impegnato Ti regalerò una rosa e Povia che con La verità (Eluana) promette già un carico di polemiche. Il direttore artistico Gianmarco Mazzi aveva dichiarato qualche settimana fa: "Le canzoni del prossimo Sanremo sono sorprendenti, faranno parlare ed emozioneranno. Abbiamo lavorato per portare sul palco del Festival alcune delle più belle espressioni della nuova musica italiana insieme ad artisti che hanno fatto la storia di questa manifestazione". Staremo a vedere, o meglio, a sentire.

Saranno poi presentati, nel corso della prima serata, anche i 10 giovani della categoria rinominata "Nuova Generazione", anziché "Nuove proposte". Cinque di loro si esibiranno nuovamente mercoledì, e gli altri cinque si potranno ascoltare giovedì. In ognuna delle due serate saranno selezionate solo due canzoni, le più votate dalla giuria composta dai musicisti dell’orchestra e con il televoto. I quattro giovani rimasti in gara saranno ammessi alla penultima serata del festival, venerdì 19 febbraio, quando sarà proclamata tra loro la canzone vincitrice.

Tra gli ospiti italiani e internazionali che daranno valore aggiunto al festival nazionalpopolare per eccellenza ci saranno Paolo Bonolis e Luca Laurenti, Susan Boyle, Michelle Rodriguez, attrice di Lost e Avatar, il principe del pop Robbie Williams, il calciatore della Sampdoria Antonio Cassano, il dj che ci ha fatto ballare per tutta l’estate Bob Sinclair, Raoul Bova, e i Tokio Hotel, nuovi idoli delle ragazzine. All’Ariston approderanno anche le giarrettiere del Moulin Rouge, i corpetti d’epoca di Dita Von Teese e i ballerini di Michael Jackson.

Come da tradizione, il sipario del Festival non può non aprirsi senza polemiche. Quest’anno ci ha pensato il genio ribelle Morgan a sollevare il polverone per le dichiarazioni fatte al mensile Max sulle sue abitudini in fatto di droghe, che gli sono costate l’esclusione dalla gara. Ieri sera il nuovo episodio della saga: l’artista sembrava essere stato reintegrato come ospite, ma è subito giunta la smentita della direzione generale della Rai. E il can can è proseguito oggi, durante la conferenza stampa di presentazione, in cui Antonella Clerici ha promesso: "Morgan ci sarà, non fisicamente e non in gara. Sono l’unica che non ha mai detto una parola sul suo caso e vorrei farlo sul palco, vorrei dedicargli qualcosa. Stiamo valutando cosa fare per non offendere nessuno e rispettare gli equilibri". A rendere incandescenti le polemiche sulla vicenda ci ha pensato il mondo politico, che in queste settimane ha, in questo modo, tenuto desta l’attenzione sulla kermesse.

Mai si era assistito a qualcosa di simile nella storia del Festival. Maurizio Gasparri, in merito alla riammissione di Morgan, aveva tuonato: "Nessuna marcia indietro", Mauro Mazza aveva parlato di "violazione del codice etico"; Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali, sentita la Clerici al Tg1, ha sbottato: "Se fosse vero saremmo di fronte a una colossale presa in giro della Rai ai danni dei suoi abbonati che fino ad oggi avevano creduto nella giusta censura diretta al cantante dai vertici dell’azienda".  Nel tourbillon, l’unica cosa certa è che continuano a scontrarsi le ragioni di chi vorrebbe continuare ad agitare il fantasma di Morgan davanti alle fameliche platee di Raiuno, contro la ragione suprema della Rai che – pressata dalla politica –, è fermamente intenzionata a dare un segno di forte decisionismo.

Un’edizione che si tinge a tutto tondo dei colori della politica, insomma. Da Giovanardi alla Meloni polemici sul caso Morgan, dall’ospiatata della D’Addario (e qui ci sarebbe molto da discutere in fatto di "etica") alla presenza – discussa – in platea del segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Chi a suon di parole e chi con i fatti, tutti salgono sul ‘carrozzone della canzone italiana’.

In attesa che i riflettori, le canzoni e i fiori la facciano da padroni non ci meraviglieremmo se spuntasse qualche altro colpo di scena, anche da "Tribuna Politica". Perché Sanremo è Sanremo, in ogni caso.