Quirinale. Berlusconi: “Aspettiamo la rosa di nomi del Pd”
12 Aprile 2013
In una intervista concessa a Repubblica, Silvio Berlusconi nega di puntare a qualsiasi "salvacondotto" o alla amnistia ("è indigesta a tutti gli italiani") per uscire dalla persecuzione giudiziaria e torna a parlare dell’ormai vicina elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Il Cav. dice che durante l’incontro con Bersani non sono stati fatti nomi precisi sul candidato che potrebbe sancire l’accordo tra Pdl e Pd ma parla di "una rosa di nomi" che i Democrats dovrebbero avanzare per una decisione condivisa.
Ovviamente, l’accordo sul Quirinale presuppone anche un passaggio successivo sul nuovo governo nella direzione delle Larghe Intese proposta da Berlusconi subito dopo il voto.
L’alternativa sarebbe "un governo ballerino sostenuto da qualche gruppetto che non avrebbe la forza di assumere i provvedimenti di cui il Paese ha bisogno per salvare l’economia e per trattare in Europa tutto quello che si deve modificare negli accordi dell’Ue".
Ieri, a margine dell’incontro con il leader della Lega Nord, Maroni, il segretario del Pd aveva parlato di una ampia intesa per la scelta del Presidente.
Rimangono quindi sul tavolo due ipotesi. La prima che il Pd alla fine faccia saltare il tavolo e sotto la pressione dell’ala sinistra e dei falchi antiberlusconiani decida di votare un Presidente come Romano Prodi, perseverando quindi sulla strada del "governo di minoranza".
La seconda, che il "BB", l’accordo Bersani-Berlusconi, alla fine regga ma questo, secondo molti, provocherebbe un nuovo tormento nel Pd aumentando i rischi della scissione.