Quote latte. Il ministro Zaia: “Il decreto non è una sanatoria”
16 Febbraio 2009
di redazione
Durante l’intervista quotidiana su "Panorama del giorno", il giornalista Maurizio Belpietro interroga il ministro delle Politiche agricole e forestali Luca Zaia sulla questione delle quote latte, il relativo decreto e il malcontento di una parte degli agricoltori. “È difficile accontentare tutti soprattutto in un momento in cui noi cerchiamo di risolvere una questione che si trascina da venticinque anni che oltre ad aver creato un sacco di contenziosi ha creato anche dei personalismi. Direi che siamo disponibili ad ascoltare tutti, non serve protestare per parlare con il ministro perché il ministro riceve tutti. Questo decreto comunque non è assolutamente una sanatoria, anzi è il primo decreto che fa pagare le multe con gli interessi al 6 per cento”.
Intanto dalle prime ore del mattino di oggi si sono mossi decine di trattori in Piemonte ed è stato istituito un presidio a Carmagnola, a fianco dell’autostrada Torino Savona. ”Un decreto vergognoso che usa 2 pesi e 2 misure a vantaggio di coloro che non hanno mai rispettato la normativa”,dice l’Associazione Regionale Produttori Latte del Piemonte.
"Questi emendamenti sono ispirati sostanzialmente a un criterio di equità nei confronti degli allevatori che fin qui hanno operato nel rispetto delle regole, non nascono da una volontà di contrapposizione al Governo, ma da un sentire diffuso e da una fortissima perplessità nel mondo agricolo e degli allevatori". Con queste parole l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni oggi a Bologna ha presentato ai parlamentari emiliano romagnoli delle Commissioni agricoltura della Camera e del Senato e alle organizzazioni agricole il pacchetto di modifiche messo a punto dalla Regione Emilia Romagna al decreto legge sulle "Quote latte aggiuntive" "approvato nelle scorse settimane dal Governo e prossimo al passaggio parlamentare.
A conclusione del suo intervento Rabboni non ha mancato di esprimere "il rammarico per il mancato coinvolgimento delle Regioni in fase di stesura del decreto, tanto più su una materia come questa che rientra pienamente nelle competenze delle amministrazioni regionali".
"Tenendo conto delle prossime scadenze relative alla conversione del decreto – ha aggiunto Rabboni – provvederemo a trasmettere le nostre proposte ai gruppi parlamentari e al ministro Zaia".