Ragazza scomparsa 3 anni fa, svolta nell’inchiesta: arrestato un amico
18 Gennaio 2010
di redazione
Omicidio volontario, occultamento di cadavere e furto del telefono cellulare della vittima: sono queste le accuse per le quali oggi pomeriggio carabinieri e polizia postale hanno arrestato Umberto Bindella, impiegato 31enne finora incensurato, accusato della scomparsa della studentessa pugliese Sonia Marra avvenuta tra il 16 e il 17 novembre del 2006 a Perugia. La giovane aveva 25 anni.
Una vicenda alla quale il giovane si è però sempre proclamato completamente estraneo. A carico di Bindella carabinieri e polizia postale hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Paolo Micheli su richiesta del pm Giuseppe Petrazzini e del procuratore facente funzioni Federico Centrone.
Gli investigatori sono arrivati a Bindella, residente nella zona di Marsciano, esaminando i tabulati telefonici della Marra che a Perugia studiava per diventare tecnico di laboratorio biomedico. Dagli accertamenti è emerso che entrambi frequentavano gli ambienti della Scuola di teologia di Montemorcino, dove la studentessa faceva volontariato come segretaria. Per un periodo avevano inoltre alloggiato nella stessa struttura per motivi di studio. Era stato poi accertato che i due si conoscevano e si erano sentiti anche a ridosso del giorno della scomparsa (nel fascicolo anche una lettera inviata dalla giovane all’impiegato).
Gli investigatori ipotizzano che Bindella sia stato l’ultimo ad avere visto Sonia Marra e che tra loro ci fosse un legame sentimentale. Circostanza che però l’indagato ha negato parlando di "semplice amicizia". Tra gli elementi al centro dell’inchiesta un test di gravidanza acquistato dalla studentessa e una visita ginecologica prenotata dalla giovane poco prima di scomparire ma mai fatta. Gli investigatori ipotizzano che tra i due possa esserci stata una discussione legata all’eventuale gravidanza. Quindi forse una lite che potrebbe essere sfociata nell’omicidio.
Tra le accuse contestate a Bindella quella di avere sottratto il telefono cellulare della Marra per sviare le indagini. Quando scomparve la Marra, originaria di Specchia (Lecce), viveva da sola da circa due mesi in un appartamento dell’Elce, zona a ridosso del centro perugino. A dare l’allarme furono i familiari non sentendola al telefono. Giunti a Perugia, trovarono la casa in ordine ma disabitata e denunciarono quindi la sua scomparsa. Le ricerche del cadavere sono state svolte dagli investigatori in diverse località nei dintorni della città ma sempre con esito negativo.
Bindella è stato sentito per quattro volte come persona informata dei fatti. Poi però la sua posizione è cambiata e il 26 novembre scorso è stato interrogato come indagato e in quella circostanza si era nuovamente proclamato estraneo alla scomparsa della Marra. Sconvolta dall’arresto si è detta la famiglia della Marra che spera ancora di poterla trovare viva. "Diventa sempre più piccolo quel lumicino di speranza che la famiglia aveva di rivedere viva Sonia" ha detto l’avvocato Alessandro Vesi che la rappresenta: "Se non ci sono elementi nuovi si tratta un provvedimento profondamente ingiusto" il commento dell’avvocato Daniela Paccoi, il difensore di Bindella.