Raggi e inchiesta nomine: il sindaco rischia processo
21 Giugno 2017
di Redazione
Chiuse indagini e rischio processo per la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Gli inquirenti della Procura capitolina contestano al primo cittadino di Roma i reati di abuso d’ufficio e falso. L’atto, firmato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall’Olio, e che in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, riguarda due diversi procedimenti. Procedimenti, comunque, in relazione alla nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica, e per il reato di falso per la scelta di Renato Marra, fatto passare da vicecapo della polizia municipale alla direzione Turismo del Campidoglio.
Per quanto riguarda il caso di Renato Marra in favore della Raggi, i pubblici ministeri hanno anche chiesto l’archiviazione per un episodio di abuso d’ufficio, che resta invece a carico di Raffaele Marra: nell’occasione, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe dovuto astenersi perché la questione riguardava un suo congiunto, in particolare il fratello. L’abuso d’ufficio è stato attribuito, nell’atto di fine indagine, a Salvatore Romeo. I magistrati, infatti, ritengono la sua nomina palesemente illegittima. La Raggi, secondo gli accertamenti, non avrebbe tenuto in conto di diversi pareri autorevoli contrari a questo incarico che invece sarebbe arrivato al traguardo anche per lo stretto legame, personale e politico, tra i due. ‘Prossimità ’ che, secondo i magistrati, trova conferma anche nella stipula di una serie di polizze assicurative vita, dove Romeo ha indicato la Raggi quale beneficiaria in caso di pre morienza.
Per quanto riguarda invece la promozione di Romeo, invece, la Raggi, se decidesse di farsi interrogare o se depositasse una memoria difensiva, potrebbe chiarire una serie di circostanze. In relazione ad altre nomine, come quella di Carla Raineri – ingaggiata in agosto e dimissionaria da settembre – a capo di Gabinetto, la procura ha avanzato richiesta di archiviazione.