Raggi nella bufera: le polizze e Romeo. Ma Grillo continua a difenderla

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Raggi nella bufera: le polizze e Romeo. Ma Grillo continua a difenderla

04 Febbraio 2017

Così Raggi nel confronto in Campidoglio con la sua maggioranza, ieri sera stranamente a ranghi ridotti: “La polizza? Vi assicuro che non ne sapevo nulla”. Ci sta, del resto le polizze vita non hanno bisogno della firma del beneficiario. A cose normali sarebbe finita lì, tutto risolto con il solito richiamo al “gossip dei giornaloni”. Ormai però il dubbio ha scavato nella fiducia dei grillini fuori e dentro al Comune. Perché se la linea ufficiale è quella stabilita dai vertici del Movimento, quindi sostegno ad oltranza verso la sindaca, stavolta sotto coperta si analizza la verità raccontata da Raggi. Pesando le parole, interpretando la mimica, ricostruendone la logica.

Ma  c’è il falso contestato alla sindaca dalla Procura per la dichiarazione all’Anticorruzione su Renato Marra. “Decisione presa in totale autonomia”, scrisse Raggi. Poi però, dalle chat, la verità emerge con altre sembianze: la sindaca si sente “messa in difficoltà” dalla promozione di Renato e lo digita a Raffaele. “Uno dei 23 mila impiegati del Comune”, Raggi definì l’ex fedelissimo dopo l’arresto. Mentre ieri sera a “Bersaglio mobile” su LA7 la sindaca cambia versione: “Aveva un curriculum particolarmente importante, ci ha aiutato a capire come funzionava la macchina”. Non uno dei tanti.

Del resto Marra aveva il privilegio di dissertare con Frongia, Romeo e la sindaca nella chat “Quattro amici al bar”. E’ soprattutto questo che oggi preoccupa la maggioranza, decisa a praticare un sostegno step by step e non più incondizionato. E che riempie le bacheche grilline il giorno dopo lo scoppio del caso polizza. “Sarà vero che Raggi non ne sa nulla?”, postano molti attivisti insinuando il dubbio e ripercorrendo gli inciampi di Virginia. Già dall’affaire Minenna-Raineri era emerso qualche scricchiolio: mentre la sindaca era una sfinge con i suoi, il parere dell’Anac arrivava in Campidoglio nella borsa di un pony express, e con Raineri tenuta in stand-by prima del licenziamento via post Facebook.

Intanto nessun ripensamento: la linea di Beppe Grillo e Davide Casaleggio resta quella del sostegno alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Di più. Il M5s intende utilizzare la vicenda delle polizze come un boomerang da rilanciare in direzione dei detrattori della sindaca romana.

“Il sostegno a Virginia Raggi non è mai venuto meno” anche se, per qualche ora, ha prevalso l’imbarazzo. “Dovevamo capire, adesso è tutto chiaro”. Ora, dunque, si prova di nuovo a voltare pagina: la linea è quella di derubricare i fatti, pur oggetto di inchieste dei magistrati, in «gossip».