Rai-Agcom. Inchiesta di Trani, il premier indagato a Roma
25 Marzo 2010
di redazione
Il nome del presidente del consiglio Silvio Berlusconi è stato iscritto oggi nel registro degli indagati della procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte pressioni che sarebbero state esercitate per sospendere il programma "Annozero". Sarebbero minacce e concussione i reati configurati a piazzale Clodio, gli stessi già ipotizzati dai magistrati di Trani.
Sulla questione è intervenuto il ministro dell’Interno Roberto Maroni che, ospite di "Mentana Condicio" su Corriere.it, ha detto: "I reati di cui è accusato Silvio Berlusconi a Trani sono gravi, la concussione non è uno scherzo. Ma se questi reati poi venissero smontati, perché non c’è nulla, mi piacerebbe che chi li ha lanciati poi se ne assumesse le conseguenze".
"Non ho elementi a sufficienza – ha proseguito il capo del Viminale – per giudicare e dare giudizi affrettati. Certo che se iscrivo nel registro degli indagati il presidente del Consiglio rischiando di far cadere il governo e poi si scopre che l’ho fatto con leggerezza credo che questo magistrato dovrebbe avere delle conseguenze per questo atto", ha affermato ricordando che nel nostro Paese "c’è chi sbaglia e rovina la vita delle persone e poi non paga mai per quello che fa. E questa è una situazione che va corretta".
Quanto alle intercettazioni, il ministro le definisce "utili" e ribadisce la necessità di conservarle "per la lotta alla criminalità organizzata". Ma, ha sottolineato Maroni, "bisogna impedire gli abusi e non rovinare la vita alle persone".