Rai. Busi: “Fui io a chiedere a Minzolini di lasciare conduzione”

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Rai. Busi: “Fui io a chiedere a Minzolini di lasciare conduzione”

15 Giugno 2010

"Due mesi dopo l’insediamento di Minzolini, allarmata dall’andazzo, fui io ad andare a chiedergli di togliermi dalla conduzione. E fu lui a dirmi di restare, perchè il marketing della Rai non avrebbe mai approvato una cosa simile".

Così – rivelando per la prima volta i retroscena della sua clamorosa decisione di lasciare, un mese fa, la conduzione del Tg1 serale – Maria Luisa Busi, inviata e ormai ex conduttrice della testata di Raiuno, risponde su Vanity Fair (che le dedica la copertina del numero in edicola domani) a chi l’accusa di aver fatto il bel gesto perchè sapeva che presto l’avrebbero allontanata comunque: "Non è così, non c’erano nemmeno voci di corridoio in questo senso". La lettera del 21 maggio con cui ha chiesto a Minzolini "di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell’edizione delle 20 del Tg1" insiste la Busi con Vanity Fair, non è stato un atto di coraggio, ma un atto doveroso di responsabilità del giornalista verso il pubblico, lo stesso motivo per cui definisce la legge sulle intercettazioni, senza esitazioni, "una legge bavaglio".

"Non è stato un gesto impulsivo. Ho iniziato ad avere delle perplessità dopo uno dei primi editoriali di Minzolini, quello sulla vicenda D’Addario, in cui si giustificava il fatto che il Tg1 non se ne era occupato perchè si trattava di questioni personali del presidente del Consiglio. (…) Poi c’è stata la nostra notizia scorretta su Mills: i telespettatori ancora aspettano la rettifica del Tg1. (…) È seguita la raccolta di firme pro-direttore. Chi non l’ha firmata è stato messo all’angolo, chi l’ha firmata è stato promosso".

Minzolini dice che vuole svecchiare. "Non sono contraria a uno svecchiamento. (…) Il problema è che nella scelta delle notizie, di fatto, il giornale di Minzolini sceglie di non raccontare più il Paese. Ogni giorno, pur di non dare conto della realtà, viene dedicato spazio a notizie che dire leggere è poco". Su queste famose notizie "leggere" i comici del Trio Medusa hanno costruito un repertorio. Che effetto le fa guardare questa presa in giro? "Mi fa vergognare come un’assassina. (…) Non mi era mai successo nulla di simile a quello che mi è capitato a L’Aquila, in febbraio. Sono stata insultata al grido di ‘vergogna, vergogna’, da normali e pacifici cittadini, perchè ero lì a rappresentare il Tg1. Lì ho capito che la misura era colma". Non dica che se le proponessero di andare a Sky o a La7 non ci andrebbe. "Prenderei in considerazione le offerte, si capisce. Ma credo che cercherò di fare altro. Non penso che presenterò ancora un telegiornale".