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Rai: Donaldi (Idv): “Alcuni del Pd sono contro di noi”
20 Novembre 2008
di redazione
"Sicuramente c’è una parte del Partito democratico che è contro di noi". Lo afferma al quotidiano online Affaritaliani.it il capogruppo dell’Italia dei valori alla Camera, Massimo Donadi, lasciando intendere che una parte del Pd "lavora – ovviamente non in senso proprio – per Silvio Berlusconi".
Donaldi sottolinea che "i fatti accaduti in questi ultimi giorni, penso in particolare all’elezione di Villari ma se andiamo più indietro nel tempo non solo, fanno capire che c’è davvero una parte del Pd che lavora per il Re di Prussia".
"C’è da un lato il partito trasversale Raiset (cioè Rai-Mediaset) che nel centrodestra si impersona nello stesso blocco di comando, è Berlusconi, sono i suoi interessi e il gran ciambellano Romani", ha detto il capogruppo. Dall”altro lato però, continua Donadi "c’è quella parte di politica nel centrosinistra che nel corso degli anni ha pensato di contrastare Berlusconi non opponendo un modello diverso ma cercando di copiare il suo stesso modello".
Il deputato dipietrista si riferisce a "quella parte che ha accusato tre anni fa Arturo Parisi durante l’estate dei furbetti del quartierino, quando denunciò che c’era una questione morale non risolta in una parte dell’allora Ds".
E il parlamentare continua spiegando che la sua accusa è diretta a "un’area del Partito democratico, della quale non penso proprio faccia parte Massimo D’Alema, ma persone che in questi giorni si sono spese per sostenere prima le ragioni di Villari, e poi, quando noi ci siamo tirati fuori dalla partita della Vigilanza Rai, si sono scoperte tutte le frottole che sono state raccontate". E aggiunge: "Questa parte del Pd cerca di mantenere in piedi solo macerie".
Donaldi conclude accusando apertamente alcuni colleghi dell’opposizione: "Parlo di Latorre, Follini, Velardi e altri del Pd che, in virtù di una politica che ritengono solo come gestione di un potere ritengono più utile dialogare con chi il potere ce l’ha, anche se di una coalizione contrapposta, e contrattare briciole di potere piuttosto che contrapporsi con una forza politica come la nostra che poggia le ragioni etiche sul modo di fare politica".
