Rai. Nomine prima delle europee, Pd e Udc insorgono

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Rai. Nomine prima delle europee, Pd e Udc insorgono

19 Maggio 2009

Il Consiglio di amministrazione dell’azienda di viale Mazzini convocato per mercoledì alle 14 potrebbe dare già il via libera a una prima tornata di nomine, prima degli esiti delle elezioni europee. All’ordine del giorno del cda Rai, infatti, il direttore generale Mauro Masi porterà le nomine di quattro vicedirettori generali, del direttore di Raiuno e di quello del Tg1.

Saranno quindi coperte soltanto le emergenze, visto che per Raiuno e Tg1 manca da tempo il direttore e gli incarichi sono affidati ad interim. A Raiuno – a quanto si apprende – andrà l’attuale direttore del Tg2 Mauro Mazza e il suo attuale incarico sarà gestito per il momento ad interim, probabilmente da uno dei vicedirettori del tg. Al Tg1 dovrebbe approdare da La Stampa, Augusto Minzolini che prenderà il posto lasciato libero da Gianni Riotta e al momento affidato ad Andrea Giubilo. Per i vicedirettori generali viene confermato Giancarlo Leone, mentre verranno nominati Lorenza Lei, Gianfranco Comanducci e Antonio Marano, che manterrà anche l’interim di Raidue. Ai vice direttori generali andranno deleghe organizzative e istruttorie per rimettere in moto l’azienda che ha vissuto una lunga stagione di prorogatio del vertice scaduto.

Il partito democratico e l’Udc sono subito insorti. "Il quadro delle nomine Rai che si sta delineando in queste ore mina già la credibilità di una dirigenza che non può permettersi di accettare qualche indicazione fotocopiata, senza tenere in alcun conto le esigenze di un’azienda che è la principale industria culturale del paese". È quanto sottolinea in una nota il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. "Evidentemente – argomenta Casini – contano più gli equilibri all’interno del Pdl che le esigenze di funzionalità del servizio pubblico. Se il buongiorno si vede dal mattino, Garimberti e Masi stanno azzerando la propria credibilità".

Il senatore Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza, ha detto: "Già nei giorni scorsi avevamo sottolineato l’assoluta anomalia di nomine significative in piena campagna elettorale. Se a questa anomalia si accompagnasse la conferma dei nomi già emersi al famoso vertice di maggioranza di palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio e pubblicati oggi dai giornali, saremmo di fronte a qualcosa di impresentabile".

Morri ha poi aggiunto: "Quattro vicedirettori generali, naturalmente tutti di area governativa, che non si vedevano in Rai da un quarto di secolo, i direttori dei due principali telegiornali scelti esternamente ad un’azienda che ha 1700 giornalisti a libro paga, di cui diverse decine hanno qualifica di direttore, giornaliste finora incaricate di seguire il premier in ogni dove che assurgerebbero alla direzione di reti". "Voglio pensare che sia uno scherzo – ha concluso il senatore del Pd – il vertice Rai non può ignorare che intorno a queste questioni si gioca l’autonomia e la credibilità dell’azienda".

Anche la segreteria nazionale Usigrai, l’Unione sindacale dei Giornalisti Rai, si dice preoccupata "per le interferenze esterne sulle nomine Rai" e ha chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica.

Molto diversa la posizione di Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori di matrice cattolica Aiart, che afferma che "il dibattito che si sta facendo in queste ore sulle nomine Rai è ipocrita. È oramai cosa straconosciuta che sia cosa dei partiti. Si tratta sempre di persone competenti, ma comunque competenza per competenza – conclude Borgomeo in una nota – si sceglie anche chi è ‘più competente con la politica’".