Rai, stipendi: è caos. Il Codacons denuncia, i vertici Rai replicano: “Noi sereni”. Scintille tra Pd e MS5

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Rai, stipendi: è caos. Il Codacons denuncia, i vertici Rai replicano: “Noi sereni”. Scintille tra Pd e MS5

26 Luglio 2016

Stipendi dei top manager sopra i 200 mila euro, ma anche consulenze, appalti, bilanci, investimenti e ”tutto quello che accade nella sala del consiglio di amministrazione”. Le cifre ufficiali ancora non si conoscono, ma dalle indiscrezioni riportate oggi da diversi quotidiani puntano il dito in molti, da Di Battista, del Movimento 5 Stelle, che parla di stipendi “vergognosi” al segretario dem della Vigilanza Rai Michele Anzaldi (“compensi ben oltre il tetto imposto dal governo”) fino al presidente Pd Matteo Orfini che sottolinea come molti dei “beneficiari non hanno alcun mercato”.

Siamo “la prima grande azienda italiana completamente trasparente”, spiega la presidente della Rai Monica Maggioni, aprendo con il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto l’insolita conferenza stampa domenicale per annunciare lo sbarco sul web del “piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale” previsto dalla legge di riforma. Da oggi, insomma, il servizio pubblico prova a vestirsi di vetro, e sul sito della Rai verranno pubblicati dati, informazioni e documenti dell’azienda di viale Mazzini.

Questo comporterà la pubblicazione sul sito della Rai di tutte le informazioni dell’attività svolta dall’azienda e di una serie di dati e documenti tra i quali i compensi dei dirigenti, superiori ai 200 mila euro, quelli dei consulenti e delle collaborazioni non artistiche, oltre gli 80 mila euro, insieme agli appalti, ai bilanci e gli investimenti.

Intanto però la questione degli stipendi di giornalisti e dirigenti Rai finisce davanti alla Corte dei Conti. Il Codacons ha presentato, infatti, una denuncia alla magistratura contabile in seguito alla pubblicazione online degli “abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai propri dipendenti”. L’associazione denuncia: “È una vergogna nazionale. Un danno erariale, visto che gli stipendi vengono pagati con i soldi del canone”.

E rincara la dose il presidente del Codacons, Rienzi: “Numerosi direttori Rai guadagnano stipendi superiori ai 300mila euro annui, e molti altri hanno compensi compresi tra i 200 e i 300 mila euro. Già questo basterebbe per gridare allo scandalo ma c’è dell’altro: secondo quanto riportato in queste ore dai mass media, una folta schiera di giornalisti e manager della rete percepirebbe stipendi tra i 205 e i 240mila euro annui senza ricoprire alcun incarico: in buona sostanza vengono pagati per non lavorare”. 

Per poi aggiunge: “Chiediamo inoltre alla Corte di trasmettere alla Procura della Repubblica gli atti governatreivi che autorizzano il superamento dei tetti massimi ai cachet previsti dalla legge”.

Sulla questione, l’ultima parola, la vuole avere il presidente del Pd, Matteo Orfini, che ha commentato a Repubblica: “Questa battaglia non la lascio a Di Battista e Di Maio. Il Partito democratico l’ha fatta cinque anni fa denunciando gli stipendi dei dirigenti Rai e lo scandalo di chi li prendeva non facendo niente. Adesso Campo Dall’Orto ha il dovere di trovare una soluzione al problema”.