Raid Usa in Libia, colpita “mente” degli attacchi al Bardo
20 Febbraio 2016
di redazione
Da tempo i media americani danno per imminente un intervento americano nel Paese o, come ha scritto ieri il Washington Post, lo considerano inevitabile. Ieri gli Stati Uniti sono entrati in azione: un raid ha preso di mira Noureddine Chouchane la presunta mente delle stragi dello scorso anno in Tunisia, al museo Bardo e sulla spiaggia di Sousse. È stato colpito un campo di addestramento dell’Isis a Sabratha, 125 chilometri a ovest di Tripoli. Il bilancio è di «oltre 30 jihadisti uccisi» scrive il New York Times citando una fonte occidentale, il bilancio definitivo – farà sapere poi l’esercito americano – è di 37 morti.
Il portavoce dell’Africa Command del Pentagono, il colonnello Mark Cheadle, ha confermato il raid: «Stiamo valutando i risultato dell’operazione e provvedendo a dare informazioni aggiuntive e precise» ha detto a Reuters. Secondo Cnn, il raid ha forse sventato un attacco terroristico in Europa. Secondo la fonte citata dal Nyt, il tunisino Chouchane è considerato uno dei più influenti responsabili dell’Isis, ed è stato collegato alla strage del Bardo di marzo 2015, in cui morirono 24 persone tra le quali 4 italiani, e quella sulla spiaggia di Sousse, a giugno, che fece 38 vittime.
Secondo la nota di Jamal Naji Zubia, responsabile per i media stranieri in Tripoli, "è stata presa di mira un’abitazione nel cuore di un quartiere residenziale nella zona di Qasr al-Alalga, a circa 8 km dal centro della città in direzione ovest".
L’incursione avviene in un momento in cui la diplomazia è in fibrillazione per la crescente influenza dell’Isis e si parla di un intervento militare straniero, a cui si oppongono i Paesi limitrofi. Nel faticoso processo politico in atto, dopo la formazione del governo di unità nazionale, si attende il "via libera" della Camera dei rappresentanti in esilio a Tobruk.
Nell’ultimo anno, i jihadisti hanno consolidato la presa nella città orientale di Derna, la principale roccaforte, e ampliato il territorio sotto il loro controllo, che ora comprende quartieri a Bengasi e la città di Sirte, il bastione più importante sulla costa del Mediterraneo. All’inizio di gennaio hanno lanciato anche un’offensiva contro i porti petroliferi di Sidra e Ras Lanuf, respinta a stento dalle guardie private che li difendono.
Sabrata, inoltre, è uno dei gioielli archeologici libici insieme a Leptis Magna: riportata alla luce nel 1920 da archeologi italiani, riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità, c’è il terrore che possa finire come Palmira, in Siria.