Rampelli (An): “Portaborse di tutta Italia unitevi”
15 Novembre 2007
di redazione
“Organizzatevi subito in un comitato di lotta e chiamatelo ‘Senza vergogna’”. E’ il suggerimento che il deputato di An Fabio Rampelli dà alle migliaia di “portaborse” d’Italia, unica categoria esclusa dalla sanatoria dei precari approvata oggi dal Senato.
“Lavorano come gli altri, hanno anche loro un contratto a termine, stesso datore di lavoro, stesse responsabilità, stessi doveri, a volte perfino ritmi e condizioni più pesanti, ma per i partiti non esistono – afferma Rampelli -. Li sfruttano e ora, per paura che il ciclone dell’antipolitica li sovrasti, li mollano. Sono i parìa del terzo millennio, quelli che spregevolmente vengono chiamati “portaborse” perché collaboratori di assessorati e gruppi politici. Bene, nella finanziaria nazionale si prevede la possibilità di concorsi per i precari del pubblico impiego, a eccezione di queste decine di migliaia di ‘fantasmi'”.
La Prima Repubblica – spiega il deputato – li premiava con le chiamate dirette, facendogli vergognosamente scavalcare graduatorie ed esami. Quella attuale va avanti con il loro lavoro però se ne vergogna e quindi li ignora… Non percepiscono stipendi da fiaba come quelli che fanno finta di non vederli, alcuni sono in attesa di concorso da vent’anni, ma i loro figli sono appestati, i mutui per la casa come quelli del Monopoli, i cibi che consumano di plastica. Figli di un dio minore… Ai 2mila, 20mila o 200mila portaborse d’Italia mi sento di dare un suggerimento: organizzatevi subito in un comitato di lotta e chiamatelo “‘Senza Vergogna’”, chissà che non accada qualcosa…”.