Rapporto Usa mette in dubbio Maliki
26 Agosto 2007
di redazione
“Il governo iracheno sta fallendo nel conseguimento di una stabilità politica significativa, che era l’obbiettivo della politica irachena di Bush, mentre le nostre truppe sono costrette a combattere una guerra civile”, questo il sunto di nuovo rapporto del National Intelligence Estimate sul conflitto iracheno.
Se la nuova strategia che Bush ha lanciato lo scorso gennaio nelle parole dello stesso presidente era mirata a “creare uno spazio per i leader politici iracheni per avanzare nel difficile processo di riconciliazione nazionale”, il “livello di violenza generale inclusi gli attacchi e le vittime tra i civili rimane alto. I gruppi settari iracheni rimangono divisi; Al-Qaeda in Iraq ha ancora l’abilità necessaria a portare avanti attacchi terroristici di alto profilo, e, alla data attuale, i leader politici iracheni rimangono non in grado di governare con efficacia” secondo lo stesso rapporto dell’NIE.
Il vice capo ufficio stampa della Casa Bianca, Gordon Johndroe, ha commentato il rapporto dell’intelligence spiegando che “anche se gli Usa stanno affrontando un compito difficile in Iraq…” i giudizi del NIE dimostrano che la strategia di Bush ha contribuito ad innalzare il livello di sicurezza dei cittadini, anche se lo stesso Johndroe ha anche ammesso che l’esercito iracheno si è dimostrato non all’altezza della situazione e carente nella dotazione.