Razzismo. Gli Usa boicotteranno la conferenza di Durban 2
19 Aprile 2009
di redazione
Gli Stati Uniti hanno annunciato che non parteciperanno alla controversa conferenza dell’Onu sul razzismo che si apre domani a Ginevra a causa dei "discutibili" contenuti che, nonostante i tentativi di mediazione e gli emendamenti apportati, restano nella bozza di dichiarazione finale.
Il portavoce del Dipartimento di stato Robert Woods ha detto ieri sera che è con "rammarico" che Washington ha optato per il boicottaggio dei lavori di "Durban II". "Ma è ormai chiaro che delle preoccupazioni che avevamo manifestato a proposito di alcuni passaggi del testo non si terrà conto e per questo non ci saremo", ha affermato. Quello che in particolare preoccupa le autorità americane sono alcuni riferimenti a Israele e alcuni punti che, secondo Washington, non sono compatibili con l’irrinunciabile principio della libertà di parola e di espressione.
"Il testo contiene ancora elementi che ribadiscono in toto la Dichiarazione e il programma di azione di Durban (Ddpa) del 2001 su cui gli Usa hanno sempre sostenuto di non poter essere d’accordo", afferma un comunicato del Dipartimento di stato. "Il Ddpa identifica in particolare uno specifico conflitto ed esprime giudizi aprioristici su problemi chiave che possono essere risolti solo attraverso il negoziato tra israeliani e palestinesi", prosegue il comunicato.
A causa di una bozza di dichiarazione in cui il sionismo veniva equiparato al razzismo nel 2001 Stati Uniti e Israele abbandonarono i lavori della conferenza di Durban. I paesi europei stanno ancora valutando se e come partecipare all’incontro di Ginevra. Ieri i capi delle diplomazie francese, tedesca, inglese, ceca e dei Paesi Bassi, si sono sentiti in tele-conferenza all’indomani del compromesso raggiunto venerdi dal comitato preparatorio.
Il testo emendato, a quanto si dice, è stato sostanzialmente ripulito dai principali punti di contrasto tra Paesi occidentali e Paesi musulmani (in particolare su Israele e sulla diffamazione delle religioni). Secondo una fonte diplomatica francese, anche oggi ci saranno nuovi contatti. L’Italia resta contraria a partecipare anche se conferma il suo impegno a lavorare fino all’ultimo assieme al resto dei paesi dell’Unione Europea, come ha ribadito venerdì il ministro degli Esteri, Franco Frattini.
Sinora, ha detto il ministro, "non ci sono le condizioni per l’Italia per re-impegnarsi nel negoziato per la conferenza Durban II". Le condizioni contenute nel documento preparatorio, sono infatti "inaccettabili". "Anche se – ha assicurato – siamo impegnati con i colleghi europei fino all’ultim’ora".
Negli Stati Uniti il problema della partecipazione è stato oggetto di un acceso dibattito. I gruppi vicini a Israele si sono più volte detti contrari alla presenza americana a Ginevra. Altre organizzazioni come TransAfrica avevano invece sottolineato che era indispensabile esserci. In un appello dell’ultima ora anche l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch aveva invitato l’amministrazione a optare per il sì affermando che gli Usa "hanno il dovere di schierarsi con le vittime del razzismo".