Rcs, il Tar boccia il ricorso dei soci storici

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Rcs, il Tar boccia il ricorso dei soci storici

02 Agosto 2016

Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di International Media Holding, Pirelli e Della Valle contro la mancata sospensione da parte di Consob dell’offerta di Cairo su Rcs. Per il Tar “non sussistono i presupposti” necessari alla misura cautelare richiesta. International Media Holding preso “atto del decreto emesso”, si è detta “certa delle sue ragioni” che saranno esaminate dall’udienza collegiale del Tar del 30 agosto. Intanto però la Procura di Milano, sulla base di un altro ricorso presentato da Imh, ha aperto un’inchiesta contro ignoti per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. 

I fatti riguardano il passaggio sul mercato del 24% circa di Rcs, avvenuto tra il 12 e i1 15 luglio, in seguito al profilarsi del concetto di “Opa prevalente” delineato da Sergio Erede, consulente di Cairo. In sostanza, solo l’offerta vincente avrebbe potuto tenere i titoli apportati, mentre quella perdente sarebbe decaduta. A quel punto, in mancanza di tesi opposte da parte di Consob e di Imh, i fondi hedge che puntavano a incassare l’euro offerto da Imh avrebbero iniziato a vendere.

Sempre ieri è arrivato un aggiornamento anche sul polo che ruota attorno al matrimonio tra La Repubblica, Il Secolo XIX e La Stampa. È stato infatti comunicato il piano di integrazione tra L’Espresso e Italiana Editrice, società partecipata al 77% da Fca e al 23% dalla famiglia Perrone, a seguito degli accordi di marzo.

Il nuovo polo da 750 milioni di fatturato sarà controllato da Cir con il 43,4% e partecipato da Fca con il 14,63% e dall’Ital Press dei Perrone con il 4,37%. Fca distribuirà però la sua quota fra i propri azionisti, a partire dalla holding Exor a cui rimarrà il 4,26% del capitale vincolato da un patto di lock up triennale. Una simile condizione, non è invece stata richiesta alla famiglia Perrone.

Nel frattempo la procura di Milano sta indagando su due ipotesi di reato: aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza. L’inchiesta, con la centro l’Opas lanciata da Cairo Communication su Rcs, è stata aperta la scorsa settimana: coordinata dai pm Giordano Baggio, Stafano Civardi e Mauro Clerici ed è stata affidata al nucleo Valutario della Guardia di Finanza.

L’inchiesta è stata avviata in seguito alla copia dell’esposto presentato in Consob il 20 luglio e depositata il giorno dopo, il 22 luglio, in Procura dagli avvocati Marco De Luca e Mario Zanchetti, i legali di Imh, la newco composta dal finanziere Andrea Bonomi e dai soci storici di Rcs (Pirelli, Mediobanca, Unipolsai e Della Valle) e che è stata sconfitta sul mercato. Finora l’Autorità dei mercati non ha ravvisato condizioni per sospendere l’Opas lanciata da Urbano Cairo che ha registrato adesione del 59,69%.

Dopo la chiusura dell’offerta sembrava che tutto potesse procedere liscio verso il passaggio di consegne in Rcs, ma poi i toni sono tornati ad accendersi. Diego Della Valle per primo ha chiesto “chiarezza” sui movimenti dei pacchetti azionari durante il periodo dell’offerta e l’intera cordata ha quindi inviato segnalazioni a Consob e in procura.