Redditi on-line, Padoa Schioppa  parla di “misura estrema”

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Redditi on-line, Padoa Schioppa parla di “misura estrema”

07 Maggio 2008

«La pubblicità delle dichiarazioni
prescritta dalla legge può essere assicurata in molti modi. Questo è
un modo estremo e dirompente. Posso solo dire che comprendo le
reazioni che ha generato». Così Padoa Schioppa.

Il ministro dell’Economia uscente,
Tommaso Padoa-Schioppa, interviene in merito alla polemica nata
attorno alla diffusione dei redditi on line in una intervista al
‘Corriere della sera’.

Sullo stato dei conti pubblici, il ministro osserva che «due
anni fa il Tesoro prevedeva un deficit al 3,8% mentre Bruxelles lo
stimava nel 4,1%. Ora lo prevediamo al 2,4% e la Ue al 2,3%».

Quindi
, è stato chiesto, i conti sono a posto? «Questo significa uscire
dalla sala rianimazione e andare in corsia, restando però in
ospedale. Verremo dimessi -spiega Padoa-Schioppa- quando avremo i
conti pubblici in pareggio e la convalescenza sarà finita quando il
debito pubblico scenderà sotto il 60% del Pil. Lasciamo un
aggiustamento strutturale superiore a quello richiesto da Bruxelles,
un avanzo primario ricostituito, un debito in diminuzione. Abbiamo
virato: bisogna proseguire su questa rotta».

Quanto ad Alitalia il governo ha fatto «tutto il possibile»
mentre il sindacato negli ultimi mesi «ha clamorosamente fallito».

Per il ministro infatti «il raggiungimento dello scopo non dipendeva
solo da noi governo. Alitalia ha 175 aerei e Air France proponeva di
metterne a terra 30, con 2.500 esuberi. Di gran lunga il
ridimensionamento più modesto che si potesse sperare». Ma di fronte
al «no» sindacale il governo ha dato altri soldi. «Non farlo
-replica Padoa-Schioppa- sarebbe stato da irresponsabili: il futuro
premier ha detto di avere pronta una soluzione e il governo doveva
credergli, dando il tempo per metterla in pratica».