Referendum: a La7 per fortuna che c’è Crozza
25 Ottobre 2016
Che La7 non fosse quel nido di irriducibili sostenitori del NO che qualcuno ha cercato di dipingere, ci sembrava ovvio. E’ chiaro che la situazione di totale allineamento renziano delle televisioni, Mediaset inclusa, e della stampa, inclusi giornali che furono di opposizione come Libero o il Tempo, lasciava ampio spazio a un editore furbo come Urbano Cairo, che non poteva non annusare il vento favorevole per guadagnare ascolti e accreditare la sua tv come l’unico spazio di dibattito libero sul referendum.
Era anche prevedibile che un direttore come Mentana (che può essere di parte ma è un autentico giornalista, che non sa resistere al fascino della notizia), cogliesse la palla al balzo per guadagnare protagonismo e centralità. Tutto questo si è incrociato con una probabile propensione al NO di alcuni giornalisti di La7, benché altri, come la Gruber, fossero visibilmente a favore del governo e della riforma. Insomma, le politiche di La7 l’hanno portata a concentrarsi sul referendum e su un’informazione più libera sul tema. Ma da quando, qualche settimana fa, Renzi ha avuto da ridire sulla figuraccia fatta da Del Rio, in difficoltà visibile con Travaglio, e la presenza della Boschi a Otto e mezzo sembrava in forse, la cautela sembra aver prevalso. I dibattiti sono cambiati, i giornalisti sono più morbidi, i confronti meno brillanti.
Mentana, venerdì prossimo, ospiterà un faccia a faccia Renzi-De Mita. Con tutto il rispetto verso un grande protragonista della Prima Repubblica, persona intelligente e colta, basta proprio la sua storia a squilibrare il dibattito: vecchio contro nuovo, velocità, tweet e battutine contro eloquio complesso e riflessivo, accento toscano contro forte cadenza avellinese. Ecco confermata l’impostazione renziana, gli argomenti, poverissimi e beceri, ma dotati di un certo brutale impatto, del nostro amato presidente del consiglio: vedete chi sostiene il no? Sono politici sorpassati e invecchiati, che magari cercano una seconda occasione, una nuova poltrona. E va bene. Anche La7 strizza l’occhio al potere, e mette in scena, con qualche furbizia, un dibattito comodo, del genere “ti piace vincere facile”. Meno male che almeno ci resta Crozza.