Referendum abrogativo unioni civili presentato in Cassazione: CirinNO!
26 Maggio 2016
Oggi i parlamentari del comitato promotore del referendum abrogativo della legge sulle unioni civili ha depositato il quesito referendario in Corte di Cassazione. La delegazione è guidata dalla presidente del comitato, Eugenia Roccella (Idea).
“Chiederemo agli italiani se vogliono mantenere diritti e obblighi reciproci per le coppie di fatto, di qualunque orientamento sessuale siano, eliminando però la parte della legge che apre alle adozioni gay e all’utero in affitto, ricalca il matrimonio, e discrimina i conviventi eterosessuali (negando loro, per esempio, la pensione di reversibilità, anche in presenza di figli)”, spiega Roccella, sottolinenando il fatto che le firme dei diversi parlamentari sono “testimonianza di un vasto schieramento contrario a questa legge”.
“Il primo obiettivo dei promotori, dopo tante forzature avvenute in Parlamento su questa legge,” conclude Roccella, “è di dare la parola direttamente agli elettori su un tema così delicato”. La delegazione del comitato è composta da Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, da Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Antonio Palmieri di Forza Italia, da Gian Marco Centinaio, Nicola Molteni e Roberto Simonetti della Lega, da Benedetto Fucci e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, da Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, da Maurizio Sacconi, Roberto Formigoni e Alessandro Pagano di Area Popolare.
Obiettivo del comitato è raggiungere le 500mila firme necessarie per indire il referendum abrogativo.
“Chiediamo un referendum per quelle parti della legge discriminatorie nei confronti degli eterosessuali che non possono avere, anche convivendo, la pensione di reversibilità, e nei confronti dei bambini, che hanno bisogno di un padre e di una madre e hanno diritto ad una loro identità”, spiega Gaetano Quagliariello.
Quagliariello sottolinea che, con l’abrogazione “parziale” della legge si “sbarra la strada all’utero in affitto“, concetto rimarcato anche dal senatore Maurizio Gasparri: “il referendum riguarda quella parte della legge che con il simil-matrimonio apre la strada all’utero in affitto”.
“E’ un referendum contro le adozioni gay, contro la famiglia artificiale e ove accolto farà sopravvivere stabili convivenze tra eterosessuali e omosessuali”, aggiunge il senatore Maurizio Sacconi sottolineando come nella prima parte il testo costituisca “il presupposto perché ogni tribunale europeo e italiano riconosca le adozioni gay. Sì alle convivenze stabili e ai diritti delle convivenze no alle adozioni gay”.
“Siamo qui per far esprimere i cittadini su una materia così delicata – dichiarano gli esponenti del Carroccio”. “No alla parificazione delle unioni omosessuali al matrimonio tradizionale, no all’utero in affitto e alla famiglia surrogata. Bisogna Fermare l’obbrobrio della Legge Cirinnà che questo governo dittatoriale ha imposto ad un paese intero. La famiglia è e rimane una sola e ogni bambino ha il sacrosanto diritto di avere un papà e una mamma”.
“Le persone che hanno partecipato al Family Day erano ampiamente sufficienti a raggiungere le 500 mila firme necessarie per il referendum”, sottolinea il forzista Lucio Malan e in questo caso non c’è neanche bisogno di venire a Roma”, mentre per Roberto Formigoni: “la nostra proposta va nella direzione della grande maggioranza degli italiani”.
Per il capogruppo di Fdi, Fabio Rampelli, il referendum abrogativo vuole “difendere la famiglia tradizionale e la sua centralità indissolubile senza ledere il diritto di nessuno”.