Referendum, Antimafia chiede carte a Procura Napoli su pressioni De Luca a sindaci
23 Novembre 2016
Il presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, si è rivolta alla procura di Napoli per avere informazioni su eventuali indagini in corso relativamente all’incontro nel quale il presidente della regione Campania De Luca ha chiesto a esponenti politici locali di fare campagna elettorale per il sì al referendum. “Mi raccomando, mettiamoci al lavoro e non perdiamo tempo col dibattito. Mandatemi fax con numeri realistici dei voti per il Sì. Fate il porta a porta e non pensate ad altro”, parte del contenuto delle dichiarazioni fatte da De Luca.
La commissione non acquisirà però il contestato video – rilanciato dal Fatto Quotidiano – per aprire un’indagine, come avevano chiesto le forze di opposizione la cui richiesta è stata respinta dai rappresentanti del Pd e degli altri gruppi centristi della maggioranza. Intanto, De Luca risponde alle critiche annunciando querele per diffamazione, “ma dopo il referendum”.
“La Commissione Antimafia all’unanimità, mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo”, ha detto Bindi sulla vicenda De Luca.
Il commento del governatore della Campania non si è fatto attendere, “Apprendiamo della richiesta avanzata dalla commissione Antimafia. Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro”. Ribadendo, poi, di voler rimandare commenti e giudizio sulle critiche e le polemiche che lo riguardano a dopo il referendum. Nel frattempo, però, annuncia querele per diffamazione.
Carlo Giovanardi (del movimento Idea) dice che le minoranze hanno ottenuto il possibile e che il diniego alle richieste delle opposizioni è arrivato dai partiti del presidente del Consiglio e del ministro dell’Interno. I Cinquestelle chiedono di audire il ministro Alfano: dal canto loro ricordano che De Luca negli ultimi giorni ha insultato la presidente dell’Antimafia e due giorni dopo “ha incitato al voto clientelare”, facendo “assurgere a modello il sindaco di Agropoli”.