Referendum, Berlusconi: C’è il rischio di deriva autoritaria

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Referendum, Berlusconi: C’è il rischio di deriva autoritaria

23 Novembre 2016

Silvio Berlusconi non si fida di Renzi né delle riforme che vuole attuare. È quello che ha detto durante la registrazione di Porta a Porta. La riforma costituzionale che sarà sottoposta al referendum “può aprire alla possibilità di una deriva autoritaria nel nostro paese” perché “il sistema elettorale congiunto al referendum fa sì che in un’Italia ormai tripolare un polo che prende il 30% corrisponde” in virtù della bassa affluenza “al 15% degli aventi diritto”. E “con il voto di un italiano su sei, ad esempio il signor Grillo, già padrone del suo partito diventerebbe capo del governo, della Camera, potrebbe eleggere il presidente della Repubblica, e diventerebbe in breve il capo degli italiani”.

Prosegue, poi, “si dicono tante cose ma poi bisogna vedere. Non ci credo perché tutti i parlamentari che non sono sicuri di tornare in Parlamento, saranno attaccati alla sedia e non permetteranno che la Camera si sciolga. Non credo che ci saranno le elezioni anticipate”, commentando così le parole del vice segretario del Pd Guerini sul fatto che se vince il ‘No’ si andrà al voto anticipato.

“Non credo ci vorrà poco tempo per cambiare l’Italicum che per me deve essere proporzionale con un limite ai partiti minori e penso che si dovrà arrivare a una grosse koalition”, ha affermato ancora Berlusconi parlando delle eventuali modifiche all’Italicum. “Sono sicuro che il centrodestra si presenterà unito alle prossime elezioni”, ha poi sottolineato Berlusconi.

Ha infine pungolato il governo con considerazioni non da poco e che anzi dovrebbe far pensare chi legge e la stampa in generale, “Con Renzi ci sono gli Alfano, i Verdini, i Cicchitto non mi sembra sia il Real Madrid”, ha rilevato ancora commentando il fatto che il fronte del ‘No’ sia eterogeneo.

Ma soprattutto,  a Mediaset “hanno paura della possibile ritorsione di chi ha il potere. Ho avuto discussioni a questo livello e ho dovuto accettare questo fatto essendoci dentro le aziende i risparmiatori e devo prendere atto che la dichiarazioni del presidente Mediaset sono attribuibili alla difesa di questi risparmiatori”. Con una vittoria del no ha continuato  “ci sarebbero conseguenze negative per le nostre aziende e per le altre”.