Referendum: Chiuso voto estero, ma polemiche continuano

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Referendum: Chiuso voto estero, ma polemiche continuano

02 Dicembre 2016

“Giovedì 1° dicembre, alle ore 16 locali in tutto il mondo, si sono regolarmente chiuse le operazioni di voto per gli italiani all’estero. La prima sede a chiudere è stata Wellington, quando in Italia erano le 5 del mattino di ieri. L’ultima Vancouver, alle 1 del mattino di oggi, ora italiana”. Lo comunica la Farnesina in una nota.

Ben 195 corrieri diplomatici contenenti il materiale elettorale da altrettante sedi del mondo sta volando verso Roma su 210 diversi voli, accompagnati da funzionari del Ministero degli Esteri. E’ la macchina organizzativa che sta portando in Italia, percorrendo 549.552 chilometri terrestri e facendo 816 ore di volo, i voti degli italiani all’estero sul referendum costituzionale di domenica.

Le spedizioni arriveranno all’aeroporto di Roma – Fiumicino dove saranno prese in consegna dai funzionari della Corte d’Appello di Roma, che provvederà allo spoglio delle schede elettorali della circoscrizione estero.

“I dati ufficiali sull’affluenza saranno resi noti, come nelle precedenti consultazioni, contemporaneamente a quelli sull’affluenza in Italia, il 4 dicembre”, conclude la Farnesina.

Non si placano però le polemiche e le preoccupazioni del fronte del NO sul voto estero. Ieri Eugenia Roccella, parlamentare di Idea, ha attaccato dal nostro giornale il ministro dell’interno Angelino Alfano, per le dichiarazioni che aveva rilasciato in merito alle denunce dei Comitati del No sulla regolarità delle votazioni fuori dal paese.

“Angelino Alfano, come ministro degli Interni e garante della correttezza delle procedure elettorali, sul voto degli italiani all’estero dovrebbe evitare dichiarazioni di parte, pure un po’ sfottenti, e usare un tono più rispettoso nei confronti dei Comitati del No, che sulla riforma rappresentano l’opinione di circa la metà degli italiani”. Ha detto Roccella.

“Si sa da tempo che il voto per posta è facilmente manipolabile (si è visto anche in Austria) e che le garanzie previste dalla Costituzione, a partire dalla segretezza, non sempre vengono rispettate”.

“Lo ammettiamo senza problemi: sì, abbiamo paura. Ma non degli elettori. Con un capo del governo così spregiudicato – ha denunciato la parlamentare – così visibilmente disposto a tutto pur di avere quel voto in più che gli permetterebbe di cantare vittoria, chi non vuole questa riforma ha paura. E chi, se non Alfano, dovrebbe tutelarci? Ma invece di dire parole rassicuranti, visto che è il ministro di tutti gli italiani, anche di chi vota No, Alfano fa lo spiritoso”, ha concluso Roccella.

“Sul voto dei cittadini italiani all’estero mi sembra di assistere alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, in questo caso direi soprattutto dei pesci e anch’io inizio a sentire puzza, e come sempre il pesce inizia a puzzare dalla testa? Non vorrei che questi primi numeri che vengono forniti, ovvero circa 1,6 milioni di schede in viaggio dall’estero, siano solo la prima moltiplicazione e che da qui a domenica questo dato venga gonfiato ad hoc. Così, in una nota, Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord. “Questi numeri devono essere certi. Primo e ultimo avviso alla Farnesina e al Viminale”, conclude.

Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Renato Brunetta: “E’ positivo che votino tanti nostri connazionali residenti all’estero, speriamo solo che il voto all’estero sia simile a quello in Italia, perché altrimenti potremmo pensare a manovre o condizionamenti”.