Referendum, ci sarà il duello tra Renzi e Smuraglia. L’arbitro sarà Lerner
08 Settembre 2016
Si terrà il 15 settembre alla Festa dell’Unità di Bologna il confronto fra il Segretario del Pd, Matteo Renzi, e il presidente Anpi, Carlo Smuraglia. Dopo numerosi passaggi il compito di moderare l’incontro è stato affidato a Gad Lerner.
Il botta e risposta sul referendum costituzionale era iniziato a maggio scorso quando la ministra Boschi aveva contestato la decisione di alcuni partigiani dell’Anpi di votare No al referendum. Di lì a poco l’invito all’Anpi di prendere parte alla Festa Dell’Unità, organizzata in diverse città italiane. Ad agosto il Pd di Bologna aveva invitato l’Anpi a prendere parte all’evento, ma con la solita richiesta di non esporre i propri stand sulla Riforma. E l’attenzione ora è tutta rivolta al momento di quello che ha tutte le caratteristiche per dirsi un vero e proprio incontro di boxe.
L’atmosfera della sinistra italiana, comunque, non pare così serena. Oltre all’incontro sfida con i partigiani, Renzi deve provare a tenere a bada D’Alema e i suoi.
Soltanto pochi giorni fa, infatti, il 5 settembre a Roma, si era tenuta un’assemblea per sostenere il No al referendum, tra gli organizzatori Massimo d’Alema. La scelta dell’ex Premier di radunare parte del Pd, dai bersaniani Speranza e Stumpo ai parlamentari del Pd che hanno già sottoscritto un documento contro la riforma, ha portato ad una vera e propria spaccatura all’interno del partito. Non un nuovo partito ma comunque la scelta di costituire “La Sinistra per il No“, individuando Guido Calvi come guida e promotore. L’ex leader dei Ds aveva aggiunto che la sua non era affatto una volontà di dividere il Paese, ma la necessità di dare voce a una parte di Italia che non si vede più rappresentata dal grande partito della Nazione. “C’è un partito senza popolo e un popolo senza partito, al quale non vogliamo dare un partito ma un’occasione d’impegno civile”, aveva affermato.
Per D’Alema però un’eventuale vittoria del No non adrebbe comunque a bloccare il processo di crescita che inevitabilmente l’Italia deve compiere. Tant’è vero che proprio in occasione della riunione del 5 settembre, D’Alema aveva illustrato altre possibili riforme necessarie per uscire dalla difficoltà e dalla crisi che il Paese sta attraversando.