Referendum costituzionale: l’illusione del Sì a destra

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Referendum costituzionale: l’illusione del Sì a destra

30 Settembre 2016

Qualcuno deve aver detto a Renzi guarda che è inutile continuare a inseguire i Bersani, i D’Alema e la Cgil per vincere il referendum, devi prenderti i voti del centrodestra, puntare all’elettorato berlusconiano. Così, in un contesto nel quale la RAI è già stata silenziata e per trovare un dibattito e qualche notizia bisogna sperare ne La7, Renzi ascolta i suoi suggeritori e prova a fare Berlusconi. Va in casa Mediaset e concede una intervista al giornalista Paolo Del Debbio. 

Obiettivo dell’ospitata è convertire al Sì il pubblico un po’ agé di “Quinta Colonna”, con la promessa di alzare le pensioni e con gli slogan sulla riduzione delle tasse scritti sulla lavagna. L’effetto è quello Crozza: un’irresistibile imitazione di un Renzi che non riesce a frenare la voce di Silvio, proclami sul ponte sullo Stretto compresi. Scherzi a parte, l’ospitata da Del Debbio ci fa riflettere perché è parte di un’operazione più ampia. 

Una operazione diretta a scippare voti altrui, che punta sulle incertezze mostrate da una parte di Forza Italia nella campagna referendaria, sui comitati “Liberi per il Sì” lanciati dall’ex presidente del Senato Pera con il sostegno di Verdini, e sulla posizione assunta dai vertici del “partito-azienda” (Mediaset) nel solco dello spirito del Nazareno. 

Ma il nel centrodestra può fare breccia in un mondo borghese, moderato, diremmo benpensante, che legge il Corriere e teme l’instabilità. Questo a Renzi può riuscirgli, soprattutto al nord, dove può  attrarre pezzi minoritari, più elitari, dello schieramento avversario. 

Pensare che la stessa cosa possa ripetersi con il popolo del centrodestra, cioè che passi l’idea “Matteo è uno di noi”, beh, questa è solo un’illusione. Renzi non convincerà mai gli elettori di centrodestra a votarlo, non solo perché le ragioni del Sì sono deboli ma soprattutto perché il premier non viene riconosciuto come “amico”, come uno di cui fidarsi, da questa parte dell’elettorato. 

Così, l’unico risultato che otterranno Renzi e chi nel centrodestra cerca, in modo più o meno evidente, di dargli una mano, sarà quello di spingere ancora una volta un popolo che non si sente più rappresentato politicamente non solo verso il NO, ma tra le braccia della Lega o di Grillo e soci.

Ecco, chi nel centrodestra vuol favorire Renzi al referendum, rischia di fare solo l’ennesimo favore a qualcun altro.