Referendum, D’Alema ancora contro Renzi. E’ pronta la sua squadra per il ‘no’

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Referendum, D’Alema ancora contro Renzi. E’ pronta la sua squadra per il ‘no’

31 Agosto 2016

Ieri ha preso il via a Catania la Festa Nazionale dell’Unità che ha come tema ‘L’Italia che dice sì’. Ovvero ‘Sì’ al referendum costituzionale e soprattutto ‘Sì’ a Matteo Renzi, alla sua leadership, al suo governo. Ma Massimo D’Alema si è detto pronto a rovinare la festa, e lo ha fatto. Per il 5 settembre ha già dato appuntamento a Roma a tutto il “centrosinistra per il No” al referendum con lo slogan “No, non così”. Insomma, Renzi non esce la suo mirino ben puntato.  

Sono attese 150 persone: “Anche troppe, sto cercando di dissuadere la gente”, con la sua solita ironia. La sinistra pd diserterà l’appuntamento dalemiano: assenti Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo e Roberto Speranza. Potrebbe invece palesarsi Miguel Gotor. 

Sarà difficile evitare che l’ex premier ribadisca quello che pensa della nuova architettura delle istituzioni firmata Maria Elena Boschi. In diverse occasioni ha ribadito: “Questa riforma non è un tentativo di semplificare le decisioni ma un pasticcio. Dà luogo a un Senato di serie B che non si capisce come potrà svolgere il suo ruolo”.

E il no è senza condizioni: “Orfini ha detto che c’è libertà di coscienza. Bene, vi ricordo che Concetto Marchesi votò no alla Costituzione. Nessuno battè ciglio allora. E c’era lo stalinismo, eh”. E ancora: “Già bocciammo la riforma fatta da Berlusconi, pressoché identica a questa. Loro hanno cambiato idea. Io no. Una vecchia barzelletta sovietica, diceva, cos’è il deviazionismo? È andare dritti quando la linea va a zig zag. Ecco, io sono un deviazionista”. 

Il suo no al referendum non ha le subordinate della minoranza e D’Alema anticipa il suo uovo di Colombo: deputati ridotti di 250, Senato dimezzato, voto di fiducia solo alla Camera e “un comitato di conciliazione per evitare la navetta, come accade negli Usa, dove c’è il bicameralismo perfetto”. 

La vittoria del no sarà la fine di Renzi? “Non lo so. Certo è che sta accumulando sconfitte su sconfitte. Io però non ho chiesto le sue dimissioni. Ha fatto tutto lui, dice e disdice. Renzi contro Renzi. Noto però con piacere che ora ha sconvocato le urne anticipate”.