Referendum, è bufera sul presidente del tribunale di Bologna: non può dire di essere per il No

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Referendum, è bufera sul presidente del tribunale di Bologna: non può dire di essere per il No

01 Dicembre 2016

Il referendum di domenica prossima agita e non poco persino le acque della magistratura. A far discutere sono le parole del nuovo presidente del Tribunale di Bologna che avrebbe definito “repubblichini” in un post su Facebook tutti coloro che si schierano a favore del Sì. Dopo la presa di posizione del presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Maria Caruso, a favore del “No” al referendum con un lungo messaggio sulla sua pagina Facebook, ripreso da alcuno quotidiani, si è mosso il Consiglio Superiore della Magistratura.

Nel suo post su Fb, Caruso afferma che con la vittoria del ““, “non avremo più una Costituzione ma un atto di forza. E chi vorrà spiegare la riforma e ragazzi, dovrà dire che questa riforma è fondata sui valori del clientelismo scientifico è organizzato del voto di scambio della corruzione dal trasformismo con un governo che lega le provvidenze a questo o a quello al voto referendario”.”La Costituzione –sottolinea il presidente del Tribunale di Bologna- era basata sui valori della Resistenza. L’abbiamo detto e ripetuto fino a trasformare la frase in una giaculatoria nella quale molti non credono più”.

Poi l’affondo: “I sinceri democratici che credono al Sì riflettano — scrive Caruso — nulla sarà come prima e voi sarete stati inesorabilmente dalla parte sbagliata, come coloro che nel ‘43 scelsero male, pur in buona fede”. E adesso il Csm ha deciso di avviare una pratica sul magistrato. Il comitato di presidenza del Csm, a quanto si apprende, nella seduta di ieri mattina ha deliberato di trasmettere copia dell’articolo della Gazzetta di Reggio, che ha pubblicato un post su Facebook con la presa di posizione per il ‘no’ al referendum del presidente del tribunale di Bologna Francesco Maria Caruso in cui si parla di “riforma fondata sulla corruzione”, al Procuratore Generale della Cassazione affinché faccia le valutazioni di sua competenza e alla I Commissione per eventuali profili di incompatibilità funzionale. “Nessun commento”, intanto, da parte di Caruso, che fa sapere di non voler parlare.