Referendum, la Svizzera conserva il nucleare
27 Novembre 2016
Gli svizzeri erano chiamati a votare anche nei ballottaggi per i governi in tre Cantoni. Le urne erano aperte, in dieci Cantoni, su diversi temi: dalle tasse di successione nel cantone Obvaldo alle misure di risparmio in Argovia e a Zugo: i temi finanziari sono fra i più ricorrenti in cinque Cantoni svizzero tedeschi. A Ginevra, invece, si decideva sulle aperture domenicali dei negozi.
Gli Svizzeri hanno bocciato l’iniziativa dei Verdi, appoggiata dai partiti di sinistra, e sottoposta a referendum popolare, di un’uscita anticipata dal nucleare. I ‘no‘ alla proposta (che prevedeva la chiusura di 3 dei 5 reattori presenti nel Paese entro il prossimo anno) sono stati pari al 54,23% contro il 45,77%. A livello di Cantoni il risultato è stato di 20 su 26. La partecipazione al voto è stata del 44,8%. Il Ticino ha bocciato il testo con il 53,74% di “no” e i Grigioni con il 55,95%. Gli unici cantoni a favore del testo sono stati Basilea Città (60,48% di “sì”), Basilea Campagna (50,44%), Neuchâtel (56,78%), Vaud (54,57%), Ginevra (58,96%) e Giura (57,47%).
I cinque reattori nucleari presenti nel Paese, dunque, non verranno dunque disattivati. Secondo i risultati preliminari, il 55% dei votanti ha respinto l’iniziativa. Se la proposta fosse passata, i reattori Muehleberg e Beznau I e II sarebbero stati chiusi nel 2017, seguiti da Goesgen nel 2024 e Leibstadt nel 2029.