Referendum, Onida: attendiamo decisione ricorso. Ma i giudici non decideranno prima di 10 giorni

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Referendum, Onida: attendiamo decisione ricorso. Ma i giudici non decideranno prima di 10 giorni

04 Novembre 2016

Attendiamo la decisione del giudice, ritengo che non sia appropriato che io adesso intervenga su questo”. Così Valerio Onida, a margine di un dibattito sul referendum costituzionale a Milano. La riforma costituzionale su cui i cittadini sono chiamati a esprimersi con il referendum del 4 dicembre per Onida “privilegia la iper semplificazione e la fretta su quello che è un meccanismo costituzionale che deve funzionare con necessaria riflessione”.

Secondo il costituzionalista, che ha presentato un ricorso al tribunale civile di Milano in relazione al quesito del referendum, la riforma è “ispirata all’idea che i mali del nostro Paese siano dovuti alle complicazioni dei meccanismi istituzionali. Ciò è in larga parte vero se parliamo dei meccanismi amministrativi, ma non è vero se parliamo dei meccanismi costituzionali, su cui non c’è un sistema iper complicato, ma anzi è un sistema che promuove la necessaria riflessione su alcune decisioni”. 

C’è un magistrato, a Milano, che deve prendere una decisione pesante, perché potrebbe influire sul referendum costituzionale del 4 dicembre, addirittura farlo slittare. E continua a rinviare. Dovrebbe solo valutare se è fondata la tesi sostenuta da un ex presidente della Corte costituzionale,  sull’eterogeneità del quesito, e il che solleverebbe la questione di legittimità sulla legge istitutiva del referendum (che non prevede lo «spacchettamento» di fronte a più temi) davanti alla Consulta. Che poi dovrà, a sua volta, vagliarne l’ammissibilità ed eventualmente pronunciarsi sul cuore del problema.

Il presidente della Prima sezione civile Paola Maria Gandolfi ha dichiarato che “non prima di 10 giorni” arriverà l’ordinanza tanto attesa. Vuol dire che la sorte dei ricorsi si saprà nella settimana dal 14 novembre, a ridosso dal voto. Ci domandiamo cosa dovrà fare la Dorigo in questi 10 giorni non è chiaro, visto che ha tutte le carte su cui deve ragionare per stabilire se inviare gli atti a Roma o rigettare i ricorsi.