Referendum, Quagliariello: De Luca? Repubblica fondata su frittura pesce
21 Novembre 2016
“Io non sono un tipo incline al politicamente corretto. Tantomeno uno che si scandalizza facilmente. Ma quel che ho sentito dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, è davvero troppo. L’elogio del clientelismo. Il brutale conto dei soldi elargiti dal governo. La pianificazione dei risultati elettorali, che sia attraverso fritture di pesce o gite in barca non importa, purché alla fine nessun voto manchi all’appello rispetto al preventivo. Un Sì a una nuova Costituzione in cambio di cambiali in scadenza”. Possibile che sia questo il nuovo spirito costituente? Un misto di cinico disprezzo per l’umanità e per qualsiasi principio?”. Lo scrive il senatore Gaetano Quagliariello (Idea) sul suo blog sull’Huffington Post, in un articolo intitolato “Renzi, De Luca e la Repubblica fondata sulla frittura di pesce”.
“Il presidente del Consiglio, dal canto suo – osserva ancora Quagliariello -, non tace e sostanzialmente acconsente. Interpellato sulla vicenda (che in altri tempi e con altri governi avrebbe avuto ben altre conseguenze), Renzi ha di fatto legittimato il metodo De Luca, elevandolo a ‘esempio di buona amministrazione’ che se replicato varrebbe ‘un punto di Pil’. Sarebbe preoccupante se scivolando lungo un piano inclinato giungessimo ad accettare persino l’idea che l’Italia sia una Repubblica fondata sul clientelismo.
Questa vicenda – si legge – spiega inoltre perfettamente per quale motivo il Mezzogiorno d’Italia non possa ripartire attraverso ricette centraliste quali quelle che la riforma Renzi-Boschi-Verdini vorrebbe imporre. Il regionalismo come lo abbiamo fin qui conosciuto va rivisitato criticamente ed è evidente che alle Regioni bisogna dare una nuova configurazione e attribuire un nuovo ruolo nell’equilibrio dello Stato. Di una cosa però si può essere certi: che se il Sud sceglierà di affidarsi al potente di turno che da Roma elargirà sostanze a un viceré con il compito di distribuirle sul territorio chiedendo in cambio consenso – conclude Quagliariello -, faremo un passo indietro che sarà per il Sud il colpo alla nuca definitivo”.