Referendum, Quagliariello: Metodi puzzano di autoritarismo
08 Maggio 2016
di redazione
“La campagna per il referendum costituzionale sta assumendo una piega preoccupante, c’è un problema enorme che si pone”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’. “Aver personalizzato una consultazione popolare sulle regole, come ha fatto Renzi – prosegue -, è stato un errore”.
“Aver poi detto che tutto questo è finalizzato a ‘spazzare via’ gli avversari politici è stata una bestemmia sottovalutata nella sua gravità, che ha inaugurato anzitempo la campagna sotto i peggiori auspici”, prosegue Quagliariello.
“Se a ciò si aggiunge il tentativo di negare a chicchessia il diritto di espressione, a prescindere dalle posizioni nel merito, è evidente che l’appuntamento di ottobre sta diventando qualcosa d’altro. Il referendum è infatti per definizione la sede della partecipazione diffusa e delle opinioni libere e trasversali, indipendenti dalle posizioni politiche e ancor più da quelle partitiche.”
“Lo dimostrano i precedenti storici, perché molte volte gli stessi partiti si sono divisi su posizioni differenti. E lo dimostrano le regole costituzionali, che non a caso assegnano il ruolo di protagonisti della campagna referendaria ai comitati per il Sì e per il No, considerati per quel periodo poteri dello Stato”.
“Se a tutto ciò si aggiunge la corretta notazione del procuratore Spataro, che ricorda il precedente del referendum del 2006 rendendo evidente come non si possa negare oggi quel che fu consentito allora – conclude Quagliariello -, si comprende per quale motivo, prima ancora di prendere in considerazione i contenuti, vi è nel metodo una preoccupante puzza di autoritarismo”.