Referendum, Quagliariello: No è voto liberale contro arroganza. Su legge elettorale, Centrodestra sia indisponibile a trattative

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Referendum, Quagliariello: No è voto liberale contro arroganza. Su legge elettorale, Centrodestra sia indisponibile a trattative

21 Ottobre 2016

“In questi giorni abbiamo sentito Renzi istituire una commissione nel Pd per cercare un accordo sulla legge elettorale, come se le regole fossero affare di un solo partito. Poi abbiamo letto un’intervista del ministro Delrio in cui si apriva la riffa nel Pd sull’elettività o meno dei senatori, come se si potesse interpretare la Costituzione a seconda della meteorologia interna al partito del premier. Votando No al referendum dobbiamo ribadire che le istituzioni non sono ‘cosa loro’, che le regole appartengono a tutti”. Lo ha detto il senatore Gaetano Quagliariello (Idea), intervenendo a Lucca, insieme ad Altero Matteoli e Claudio Borghi, a una manifestazione per il No dal titolo “Volete il Senato o Barabba?” promossa dalla fondazione Magna Carta e dalla fondazione della Libertà.

“Con il mix di riforma e Italicum – ha osservato Quagliariello -, quello che è successo con Verdini in questa legislatura diventerà la norma. Avremo un’Italia meno trasparente e più arrogante. Dilagherà l’arroganza con cui Renzi oggi sta mettendo le mani sull’informazione, sulla giustizia, sull’università, sulla dirigenza pubblica, addirittura sui giornali di opposizione. Votare No significa tornare allo Stato diritto, che dovrebbe stare a cuore ai liberali, quelli che il liberalismo lo hanno studiato e lo hanno anche insegnato. Se una riforma è sbagliata nel merito e arrogante nel metodo, non ci sarà nessun filosofo di nessuna università italiana che riuscirà a convincermi a votarla. In un caso del genere – ha concluso – si fa una sola cosa: si vota No e si dice no grazie”. 

“La Corte Costituzionale, con la decisione di rinviare a dopo il referendum la discussione sull’Italicum, ha sancito ciò che, per mesi, avevamo predicato nel deserto: la connessione tra la riforma costituzionale e la legge elettorale. Il 4 dicembre si vota su entrambe e il centrodestra, dopo aver proposto in tutti i modi di rivedere l’Italicum, ora deve dirsi indisponibile a qualsiasi trattativa fino a quando il popolo non si sarà espresso”. Lo ha detto il senatore Gaetano Quagliariello (Idea), intervenendo a Lucca, insieme ad Altero Matteoli e Claudio Borghi, a una manifestazione per il No dal titolo “Volete il Senato o Barabba?” promossa dalla fondazione Magna Carta e dalla fondazione della Libertà.