Referendum, Quagliariello: Quesito è e resta illegittimo
20 Ottobre 2016
di Redazione
“Tre premesse sono doverose. Uno: non entriamo nel merito della competenza o meno del Tar a pronunciarsi sul quesito referendario e ad adottare gli atti conseguenti, questione aperta e certamente complessa. Due: qualsiasi quesito verrà loro sottoposto, foss’anche sull’esistenza di Babbo Natale, gli italiani non se lo berranno perché alla pubblicità ingannevole del governo Renzi son ben abituati. Tre: auspichiamo che il referendum si svolga il 4 dicembre perché dopo tanta propaganda il momento del confronto con la volontà popolare è stato rimandato fin troppo. Il rinvio, semmai, è l’inconfessabile auspicio di chi era partito baldanzoso e ora si accorge di essere rimasto solo”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello (Idea).
“Detto tutto ciò – prosegue -, poiché riteniamo di vivere in uno Stato di diritto, alcune osservazioni sulla odierna sentenza del Tar del Lazio sono d’obbligo. In estrema e brutale sintesi, ci viene detto che il decreto del presidente della Repubblica è formalmente insindacabile ma anche sostanzialmente indiscutibile perché recepisce l’ordinanza della Cassazione. Ci viene detto che l’ordinanza della Cassazione è formalmente insindacabile ma anche sostanzialmente indiscutibile perché recepisce le richieste di referendum avanzate dai proponenti. Ci viene detto che in effetti la legge che disciplina il referendum distingue tra leggi costituzionali e leggi di revisione costituzionale, ma c’era ben poco da fare perché governo e Parlamento hanno ‘autoqualificato’ la riforma come legge costituzionale pur essendo a ogni evidenza legge di revisione costituzionale (circostanza che avrebbe imposto una diversa formulazione del quesito).
Ci viene detto che, di fatto, non c’è giudice al quale potersi appellare per contestare un quesito illegittimo e non c’era alcun modo per evitare che il quesito illegittimo fosse formulato. Ma allora la domanda nasce spontanea: la Cassazione cosa ci sta a fare? Se il governo avesse ‘autoqualificato’ la riforma come legge ordinaria, gli ermellini avrebbero autorizzato un referendum abrogativo? A un giudice, se esiste – conclude Quagliariello -, l’ardua sentenza”.