Reggia di Caserta: affittopoli costa 1,2 milioni di euro, fitti a 2 euro

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Reggia di Caserta: affittopoli costa 1,2 milioni di euro, fitti a 2 euro

08 Aprile 2016

La pessima gestione degli alloggi interni alla Reggia di Caserta, occupati da dipendenti della Soprintendenza o da loro familiari, ammonterebbe a 1,2 milioni di euro. L’inchiesta, svolta dal Nucleo di polizia tributaria di Caserta, ha fatto sì che emergesse come le amministrazioni pubbliche coinvolte, nel corso degli anni, abbiano subito e tollerato la permanenza sine titulo in 15 alloggi del complesso vanvitelliano di ex dipendenti o di loro parenti. Il fatto più grave è che secondo la procura sia stato permesso agli stessi di corrispondere un importo mensile nettamente inferiore al reale valore di mercato delle locazioni di unità immobiliari con medesime caratteristiche logistico-strutturali.

Circostanze aggravate dalla ubicazione degli alloggi all’interno della Reggia di Caserta.  Dall’attività d’indagine dei finanzieri di Caserta è emerso che, per gli alloggi di grandissimo pregio occupate dai privati, sono stati corrisposti canoni mensili compresi tra un minimo di 3 euro e un massimo di 145 euro. Le Fiamme Gialle hanno appurato che i consumi idrici dei menzionati alloggi sono sempre stati totalmente a carico della Soprintendenza che non ha mai richiesto ai privati occupanti gli alloggi alcuna somma a ristoro delle spese sostenute. Sono, comunque, in corso indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per rendere certe le eventuali fattispecie di rilevanza penale.

Al momento un paio di inquilini hanno lasciato gli appartamenti, altri lo faranno nelle prossime settimane. Tra i soggetti che dovranno lasciare gli immobili, che sorgono nel bosco vecchio della Reggia, anche l’Associazione Storia Patria, i cui uffici saranno spostati sempre nel complesso vanvitelliano ma in un’altra sede. La Procura contabile ha scoperto che l’associazione pagava appunto un affitto “simbolico” di appena 3 euro di canone mentre gli ex custodi in pensione o gli eredi dei dipendenti morti che avevano ricevuto il privilegio di vivere nella Reggia dal 1974, e che venivano canoni di affitto che andavano in media dai 70-80 euro ai 140, invece di corrispondere somme più alte, commisurate all’ampiezza dell’immobile, fino a 1150 euro. I gravi ritardi nel risolvere la questione sarebbero riconducibili prima di tutto ai contrasti sulla competenza tra Agenzia del Demanio e Sovrintendenza dei Beni Culturali, andati avanti per anni. Il danno erariale riguarda gli anni dal 2006 al 2011 e si riferisce a crediti non più esigibili in quanto prescritti. Per evitare nuovi danni erariali, la Sovrintendenza puo’ esigere i canoni del 2012, dopo averli adeguati al valore di mercato.