Regionali, Berlusconi: “Intese con l’Udc? Decide il Pdl ma no a opportunismi”
20 Gennaio 2010
di redazione
Alleanze con l’Udc alle regionali? Silvio Berlusconi rimanda la decisione finale all’ufficio di presidenza del Pdl che stasera a Palazzo Grazioli affronterà la questione. “Voglio che il Pdl sia un partito assolutamente democratico. All’Ufficio di presidenza esporrò la mia visione sulle singole regioni e i miei apprezzamenti sui vari candidati. Poi spetterà allo stesso ufficio decidere. Comunque, credo che non si debba tornare indietro alla Repubblica dei partiti. Ritengo, quindi, che le scelte debbano essere orientate dai principi, valori e programmi e non da scelte opportunistiche".
Il premier si dice "molto orgoglioso di aver costruito questo partito che ha raccolto otto movimenti della destra e ha dato forte impulso verso il bipolarismo alla nostra democrazia. Ma voglio che questo partito sia assolutamente democratico in cui le decisioni vengono assunte dagli organi a cui viene data questo tipo di responsabilità dallo statuto". Valutazioni che Berlusconi scambia con i giornalisti al termine dell’incontro con il cardinale Camillo Ruini al quale ha preso parte anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Alla domanda su quale sia la sua posizione di fronte alle cosiddette alleanze variabili dell’Udc, il Cav. non cita mai il partito di Casini ma ribadisce che i nomi dovranno essere individuati non in base a "scelte opportunistiche".
A chi gli chiede se nel Lazio verrà rispettata l’intesa con l’Udc su Renata Polverini, il leader del Pdl taglia corto: "Io me ne sto fuori, lascerò la decisione all’ufficio di presidenza del partito che deciderà come riterrà più opportuno. Non compete a me". Poi aggiunge: “Sono cose che esulano dalla mia competenza, me ne sto fuori" e sottolinea che i candidati, come quelli per l’Abruzzo e la Sardegna non sono stati scelti da lui ma consigliati dai vertici locali del partito. "Non ho scelto i candidati d’Abruzzo e Sardegna ma mi sono stati consigliati dalle forze locali".
Infine sull’incontro con Ruini al Pontificio Seminario Minore Romano, il presidente del Consiglio spiega: "Sono venuto qui a rivedere sua Eminenza dopo l’aggressione subita a Milano. Io e Letta siamo stati ospiti del cardinale Ruini. Ospiti di una persona a cui ci lega da lunga data un sentimento di amicizia e di forte stima. Non c’entra nulla la politica, è stata una visita di tipo personale". E ai cronisti che gli domandano se Ruini ha espresso solidarietà per l’aggressione subìta in piazza Duomo, il premier risponde: "Certamente sì".